Jolly Roger 6½ / 10 19/06/2022 14:15:42 » Rispondi Survival horror in cui un gruppetto di persone, tra cui dei ricercatori, sulle Alpi se la deve vedere con un virus misterioso a cui piace combinare il DNA di diverse creature, un virus molto antico e riapparso a causa del cambiamento climatico e del conseguente scioglimento dei ghiacciai. Il film pesca molto da cose viste in passato, esempio La Mosca o The Thing. A me personalmente ha ricordato The Mist…forse anche per l'atmosfera evocata da alcune scene, ad esempio quando le montagne sono avvolte nella nebbia, il gruppetto è chiuso nel rifugio e non si sa che quali cose strane possano aggirarsi là fuori. Bel ritmo e trama, buona recitazione del protagonista uomo, molto convinto ed in parte. C'è anche un personaggio davvero centrato, la signora Ministra – che tiene alto il morale non solo del gruppetto ma anche dello spettatore.
Noto una cosa: è uno dei primi film in cui il cambiamento climatico non viene trattato come un argomento pretestuoso per inscenare il classico Disaster Movie o il solito film apocalittico…qui l'argomento viene trattato in modo serio e concreto. E anche metaforico. Le immagini del ghiacciaio insanguinato sono molto evocative: è come se avessimo ucciso le montagne, privandole del loro manto nevoso, strappando la loro pelle bianca. Quel Ghiacciaio Rosso Sangue inquadrato dall'altro è la ferita mortale che noi umani abbiamo inferto alla Montagna, alla Natura intera, con l'inquinamento e con la nostra avidità. E' un sangue che chiama sangue, che grida vendetta. Quell'urlo silenzioso rimbomba nelle orecchie nonostante la voglia di combattere e di sopravvivere dei protagonisti e nonostante la ricerca di una redenzione che comunque non convince per niente...
Mi riferisco al finale, alla redenzione ricercata dalla protagonista donna. La stupidità di questo personaggio si manifesta più volte nel corso del film, ma mai come nel finale, di una bassezza tale che valica i Confini dell'Imbarazzante. PORTARE VIA IL NEONATO MEZZO CANE?!! ALLEVARE UN CUCCIOLO-BAMBINO? Io quando ho visto sto finale non ci volevo credere…non ci volevo credere. Avrei voluto un bazuka per sparare al televisore a quell'elicottero che li stava portando in salvo. Ma come si può? Ma cosa è saltato in mente allo sceneggiatore e al regista per distruggere quanto di buono avevano fatto prima con un finale come questo?
Mi sono spremuto le meningi per dar un senso alle cose. La protagonista vorrebbe salvare il cucciolo per redimersi dall'aver abortito. Salvare il bambino mezzo cane significherebbe anche, da un lato, redimersi nei confronti della Natura, proprio perché il bambino è mezzo animale. Salvare il cucciolo e prendersi cura di lui che è inerme come il feto abortito, come salvare e prendersi cura della Natura dopo averla distrutta. Quell'elicottero che nella scena finale se ne va via sorvolando il ghiacciaio di sangue con i due genitori e il cucciolo, se ne va verso una redenzione che mira a lenire il danno della Natura ma anche ad evitarne le possibili sanguinose vendette (es. proprio il virus), tutto rappresentato da quella ferita rossa che si staglia contro il cielo che è insieme sia un grido di dolore ma anche una minaccia.
E forse questo finale è anche di più: forse è proprio il figlio-cane la soluzione del problema? Una specie di nuovo Messia, perché combinerà l'intelligenza umana con la mitezza tipica dei cani, o comunque con la capacità di vivere in pace con la Natura senza abusarne, come fanno gli animali? Quel cucciolo uomo è una speranza per l'umanità, una specie di faraone-divinità egiziano, tipo quelli ritratti come uomini con teste animali?
BOH
Non si sa proprio cosa potesse avere in testa il regista ma certamente la scena finale poteva essere evitata, anzi doveva.
Nonostante lo spoiler, per i morivi di cui sopra vorrei premiare questo film senza demolirlo, perchè è un buon horrorino e porta con sè un messaggio ambientalista.