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RICCO E STRANO regia di Alfred Hitchcock

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8 / 10  07/05/2005 23:20:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Senza dubbio il più divertente film dell'Hitch inglese, Rich and strange è un finissimo esercizio di humour acre e di notevole perizia tecnica. I temi prediletti da Hitchcock ci sono già tutti: l'assoluta possibilità delle mutazioni possibili (anche quando lievemente paradossali), la discriminazione sociale e la contaminazione dell'abbienza (quando Fred incontra la principessa), o - nuovamente - il pregiudizio di un'imprevisto che rischia di sfaldare ogni promessa.
Straordinario film dalle prime sequenze: il tempo che segna la fine del turno di lavoro, la gente macchinosamente avviata verso l'uscita mentre apre gli ombrelli in una giornata di pioggia battente, l'affollamento nei tram. Un film che dovrebbe essere letto in chiave realmente analitica, solo così si percepiscono le qualità non comuni all'interno della nutrita filmografia del regista. E tra una citazione di Shakespeare e un'altra - involontaria - a Mark Twain - tutto il film celebra il demone del Dio Denaro, simboleggiato fin dall'inizio dagli ammiccanti slogan di negozi di lusso nel tram, dal potere che serve per sfruttare o essere sfruttati, dalla necessità di privilegiare il conto in banca per scordare la propria inadeguatezza (la zitella racchia sulla nave) Opera a modo suo anomala che dileggia il motto "tutto il denaro necessario per condurre la vita che preferisci fare", diventa un punto fermo dedicato alla crociera dei due sposi: le didascalie suggeriscono sia un'ineffabile influenza del muto (pensando magari a Frejus) sia la sorniona capacità di Hitch di ridere e far ridere della storia. Ma è anche e soprattutto il film di una coppia, la cui fuga dall'infelicità del protagonista (e la modesta addattabilità della moglie) porta i due a cercare nel sogno una via di risorsa possibile, L'amore rischia invece di naufragare, dai rispettivi tradimenti, dalla certezza che il sogno ha prodotto soprattutto una vicina forma di separazione Poi tutto torna al suo posto, ed è una sconfitta, una specie di dolorosa ricerca che riporta - dopo tante vicissitudini - l'amore alla sua quiete domestica, alla prova reale dei sentimenti. Persino la sterzata à la Titanic si fonda su un fatalismo greve, brioso, mettendo in luce l'assoluto ludicismo dell'amore davanti a dei predoni cinesi e allo sciaccalaggio che compiono... Notevolissime sequenze: l'esilarante festa di carnevale sulla nave, l'uso delle macchine che quasi assimilano il fuochista al cineasta del film, il battesimo di un bambino davanti agli occhi fieri del padre. Un bilancio di Hitch sulla necessità di un'armonia con il cuore ma senza il suo prezzo