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LAST DAYS regia di Gus Van Sant

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LaCalamita     7½ / 10  22/10/2018 02:28:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non so come abbia fatto, ma Gus Van Sant riesce a dare voce a qualcosa di molto difficile da tradurre in cinema. Parliamoci chiaro, il regista in questione è l'autore di Gerry, un lavoro che (a mio parere) rende davvero l'idea di cosa significhi trovarsi nella situazione dei due protagonisti (fermo restando tutto l'apparato metaforico del "perdersi"). Ebbene, quell'idea di "rappresentazione" la ritrovo anche in questo Last Days, stavolta nel trasmettere lo stato d'animo di una persona nelle condizioni di Blake/Kurt. Vista in questo modo, "non ci si può lamentare" della lentezza, del vuoto, della mancanza di senso: è proprio l'inferno vissuto dal protagonista, è ciò che si vuole quasi "simulare". Qualcuno penserà che esistono film a tema più godibili e scorrevoli. Ma, di nuovo, se lo scopo è entrare, solo per un paio d'ore per fortuna, in quella vita, non ci devono essere compromessi dettati dal mainstream, dettati da un montaggio più generoso.
Ahimè il film si avvicina e non di poco a quell'oblio, al disorientamento, al caos. Credo che, oltre alla possibile utilità di avere delle informazioni su Kurt Cobain, oltre all'avere delle informazioni sul tema rappresentato, faccia molto l'esperienza personale al riguardo, dell'averlo provato sulla propria pelle.

Perchè 7 e mezzo e non di più?
Perchè Last Days è uno di quei film già di per sè innovativi, eppure stimolano ulteriormente la creatività: il film è fatto bene, e a mio parere si potrebbe fare ancora di meglio.
Ma dico francamente che comunque non vorrei simbolicamente premiare un'opera che riporta questa sfumatura dell'essere umano. Non è la peggiore, ma è la più disgraziata. Forse persino Van Sant sarebbe d'accordo.
Non siamo, biologicamente, nati per cadere nel buco nero della malinconia spinta fino all'estremo.
R.i.p. Kurt Cobain.