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LAST DAYS regia di Gus Van Sant

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Requiem     5 / 10  13/09/2005 15:18:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Le intenzioni del regista Gus Van sant in questo film sono chiarissime.
Mettere sullo schermo la confusione mentale di una persona che si autodistrugge, vicinissimo alla fine, nelle ultime ore di vita.
Ed ecco allora il senso di questi silenzi infiniti, di questo continuo bisbigliare e di questi continui mugolii di michael Pitt. Al regista interessa solo il protagonista, ignorando tutto il resto, con lo scopo di filmare l'isolamento del musicista dal resto del mondo.

Come in "Elephant" non c'è alcuna spiegazione, il tutto procede freddissimo fino alla fine.
Però Van sant non convince. Certe sequenze sono completamente inutili, altre si ripetono. La scomposizione temporale (che manco è svilupata) come in "Elephant" è fine a se stessa.
La presenza dei compagni di Blake nel film è superflua e senza senso, ci sono ancora imbarazzanti riferimenti all'omosessualità, che potevano essere evitati. La scena della morte è orribile. Incredibile che l'intenzione del regista è fare un film asciutto e poi si cade in una simile banalità.

Van sant esagera in tutto e il suo alla fine sembra solo un giochino inutile.
Il meglio della pellicola sta negli primi coraggiosi 15 minuti, quando c'è quasi un "monologo silenzioso" davvero molto bello e molto promettente. Poi però Van sant si perde, costruendo ad arte il suo "filmetto d'autore" , asciutto si, ma completamente inutile e banale.

C'è da dire che almeno rispetto ad "Elephant" il regista evita virtuosismi registici e i piani sequenza del film precedente, azzerando quasi completamente i movimenti e preferendo immagini fisse.
Se van sant avesse fatto un cortometraggio con i primi 15 minuti, sarebbe stato molto meglio.


Sarebbe stato molto meglio se il regista si fosse guardato Tsai Ming Liang, invece di riguardarsi i propri film precedenti, tentando banalmente di ripetersi.