caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LAST DAYS regia di Gus Van Sant

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento kowalsky     5 / 10  13/09/2008 17:58:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi ero ripromesso di parlare bene di questo film appena l'avessi (finalmente o purtroppo?) visto per il fatto che non è un biopic tradizionale nè un film agiografico ma purtroppo non c'è limite al narcisismo di Van Sant: un cineasta che secondo me ha spesso sfiorato il sublime (v. Belli e dannati, Drugstore cowboys, il recente Paranoid park etc.) ma "Last days" è un corpo inedito (non quello di Cobain), chiuso in se stesso come un feto materno, che non comunica molto tranne la presunzione senza limiti del nostro cineasta.
Tolleranza zero per certi piani fissi, come la finestra filmata per 4 minuti, o l'insopportabile mdp che filma i cieli e gli alberi dallo specchietto retrovisore di un'auto...
passi poi tutta la (presunta) radiografia del baratro incomunicabile, della dissociazione tra artista e business/pubblico, che fa rimpiangere, e non poco, un film come "The wall" dei Pink Floyd...
Van Sant spazientisce stavolta anche il più volonteroso degli spettatori con il suo ego: il cantante dei Nirvana è solo un pretesto per un film fortemente snob, ma mai audace e radicale.
E' un film delirante, che se non va del tutto ignorato è solo grazie a due fattori: il climax della storia, con sapori molto anni sessanta, e le note di "Venus in furs" dei Velvet, quella sì una vera e propria discesa negli inferi (Sadiani fra l'altro) del mal de vivre...