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CALVARIO regia di John Michael McDonagh

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Thorondir     6½ / 10  30/05/2022 14:17:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nel film di McDonagh c'è un pessismo nerissimo: il passato non passa, definisce l'oggi e il come gli esseri umani vivono l'oggi. Dal passato, dall'abuso di un ragazzino, il film inizia (subito durissimo, senza fronzoli) per sviluppare poi il calvario del prete interpretato (molto bene) da Brendan Gleeson. Questi si muove in un angolo d'Irlanda in cui le biblioteche chiudono, presunti milionari affogano nei debiti (ma ostentano una ricchezza che non hanno e che è tutta apparenza), in cui medici pippano cocaina, in cui trionfa il sesso facile. Uno spaccato senza pietà che se da un lato serve a presentarci il mondo all'interno del quale opera il pastore d'anime James allo stesso tempo funziona in modo fin troppo didascalico come tappe della via crucis del protagonista: ognuno di queste personaggi simboleggia uno dei mali dell'oggi, tanto che l'uomo che rappresenta l'istituzione colpevole (vedasi l'inizio) risulta come colui che si muove quasi senza macchia in un mondo irrimedibile. La tensione drammatica, le scene intimiste con la figlia sullo sfondo del mare irlandese sono elementi che funzionano, ma quei simbolismi così esibiti finiscono per depotenziare un film che forse concede troppo ai suoi personaggi di interpretare significati fin troppo telefonati.