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BIG HERO 6 regia di Don Hall, Chris Williams

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Dom Cobb     5 / 10  24/03/2015 20:08:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La vita del giovane Hiro, scapigliato genio della tecnologia e inventore di un tipo rivoluzionario di nanotecnologia, subisce una brusca svolta in seguito alla morte del fratello maggiore in un incendio. Quando scopre che un malvagio uomo in maschera sta sfruttando le sue nano-macchine per un terribile scopo, Hiro decide di fermarlo insieme a una delle invenzioni del defunto fratello, il robot medico Baymax...
Dopo il ritorno alle fiabe classiche con il successone planetario di Frozen, la Disney compie un passo a tutta prima interessante, reso possibile solo dalla sua acquisizione della Marvel avvenuta pochi anni prima: l'adattamento di un fumetto di supereroi praticamente sconosciuto appartenente alla casa delle idee. Una cosa fondamentalmente nuova, dato che mai prima d'ora la factory del topo aveva tentato qualcosa di simile, e magari, a uno sguardo superficiale, una decisione coraggiosa.
Peccato che il risultato complessivo non sia assolutamente niente di speciale, anche se non mancano elementi che funzionano. Partendo dall'animazione, in definitiva è più che buona, mantiene le rotondità tipiche dello stile Disney e offre un impianto visivo gradevole, anche se nemmeno lontanamente spettacolare o grande come ci si potrebbe aspettare, visto il budget speso e le idee messe in campo.


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Il lato contenutistico, invece, si regge del tutto sulle spalle di tre personaggi, che guarda caso sono gli unici ad essere veramente memorabili: il giovane Hiro, determinato, brillante e appassionato di tecnologia, e quelli con cui finisce per formare i rapporti più significativi, ossia il fratello maggiore e Baymax. Questi è, senza dubbio, la figura che più fa guadagnare punti al film, grazie alla sua meccanica tendenza a curare le persone al primo segno di dolore fisico o psicologico che, nonostante tutto, esprime una irresistibile personalità. Ed è proprio quando il film si concentra sul rapporto fra Hiro e gli altri due che hanno luogo i momenti migliori,


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il che accade prevalentemente nella prima parte.
Purtroppo, l'intoppo c'è, ed è anche bello grosso: non appena il film si concentra su quello che, in fin dei conti, è l'argomento primario, ossia l'aspetto supereroistico, ecco che l'intera vicenda precipita nella banalità, fra personaggi secondari dimenticabili, scene d'azione molto standard e una trama dalla prevedibilità disarmante,


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per di più grondante buoni sentimenti anche più del necessario, al punto da non voler negare nemmeno un lieto fine per tutti, e dico proprio tutti. E questo è l'aspetto che mi ha dato maggiormente fastidio: dov'è finita la Disney che fa morire la madre di Bambi, il padre di Simba, che perfino uccide Biancaneve? Dov'è finita la Disney che amava mettere un po' di buio nelle sue storie invece di presentare soltanto luce?


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E alla fine, è questo uno dei motivi per cui questo Big Hero 6 non funziona: come un po' tutti i film che la Disney ha prodotto negli ultimi anni, gioca sul sicuro, non corre rischi, si vende a ciò che la massa preferisce senza imporre le regole, lasciando che sia il pubblico a stabilirle. Ma soprattutto, come Ralph Spaccatutto ogni cosa sembrava tranne un film Disney, così è anche per Big Hero 6, che somiglia fin troppo a un cinefumetto Marvel travestito da cartone (non me la sento di dargli la definizione di classico) Disney, con tanto di cameo di Stan Lee e, probabilmente, di sequel telefonato. E i momenti di cui parlavo prima sono troppo pochi e troppo brevi per salvare la baracca.
In conclusione, Big Hero 6 è una pellicola gradevole per una serata spensierata, ma che puzza troppo di commercialità e non corre nessun rischio per cui valga la pena dargli molta importanza. Non è un brutto film, ma si tratta comunque di un prodotto niente più che anonimo, uno degli Oscar più immeritati di sempre.