Jellybelly 8½ / 10 26/01/2024 16:25:15 » Rispondi Questo film è incredibile.
Due ore di altalena emotiva che ruota attorno a tre personaggi: Diane, madre single, precaria, che cerca di andare avanti nella propria vita un giorno dopo l'altro, senza prospettive, quasi le fossero precluse; Steve, suo figlio, afflitto da serissimi problemi mentali che nei momenti più gravi possono sfociare in crisi di rabbia e violenza incontrollate; Kyla, insegnante balbuziente rinchiusa in una vita familiare insoddisfacente, che trova in Diane e Steve un'occasione di evasione e almeno parziale (o illusoria) realizzazione.
La storia in effetti è tutta nelle difficoltà che Diane deve fronteggiare con suo figlio, con lo sguardo che si sposta di continuo tra il punto di vista di Diane e quello del figlio e spesso anche quello di Kyla, in un caleidoscopio emotivo che a volte diventa quasi insostenibile: merito senza ombra di dubbio dei bravissimi protagonisti, ma soprattutto di una sceneggiatura e di una regia MERAVIGLIOSE. Dolan dimostra una maestria rarissima in entrambe, con caratterizzazioni incredibili ed una regia ambiziosa, ricercatissima ma funzionale a veicolare le emozioni di una storia senza speranza.
In particolare, due momenti sono a mio vedere da storia del cinema, a mani basse: la scena
del karaoke, in cui Steve sta cantando una canzone da dedicare alla madre, in un raro momento di tenerezza (Vivo per lei, cantata in italiano) quando una serie di impulsi che riceve lo fanno esplodere in una crisi violenta. Questa scena è sottolineata da un montaggio frenetico che fa capire perfettamente cosa stia succedendo nella testa di Steve, e lo spettatore sa che da un momento all'altro esploderà la violenza, in un crescendo veramente insostenibile
Diane immagina un futuro in cui il figlio possa realizzarsi, entrando alla scuola d'arte che avrebbe voluto frequentare: l'immagine a quel punto si allarga, quasi a voler contenere tutta la felicità e la gioia di Steve e Diane, prima di richiudersi nuovamente una volnta compreso che si tratta solo di un sogno ad occhi aperti. Impossibile non esserne devastati emotivamente
.
E tutto questo a soli 25 anni. Che enorme perdita per il cinema che Dolan abbia deciso di mollare tutto a 30 anni.
williamdollace 30/01/2024 13:35:37 » Rispondi eh già, con almeno 2 capolavori, questo e Laurence Anyways