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NECROPOLIS - LA CITTA' DEI MORTI regia di John Erick Dowdle

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Invia una mail all'autore del commento ilSimo81     5 / 10  11/02/2015 15:44:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Animati da scopi più (un interesse archeologico) o meno (l'avidità) nobili, sei giovani intraprendono una buia e pericolosa spedizione nelle catacombe di Parigi. Ma capiranno rapidamente che addentrarsi nel regno dei morti non è stata una scelta saggia.

Non si può dire che John Erick Dowdle non abbia le idee chiare sulla sua carriera. Giunto al suo sesto lavoro, infatti, continua a cimentarsi con mockumentary e found footage, in quel microuniverso cinematografico in cui la telecamera, da strumento spettatore, esterno e nascosto, diventa parte integrante dell'azione. Autore di una filmografia incostante quanto a qualità, è riuscito a frapporre tra due pellicole riuscite (il buon "The Poughkeepsie tapes" del 2007, l'interessante "Devil" del 2010) un brusco scivolone (il pessimo "Quarantena" del 2008, orribile ed inutile remake dell'ottimo "Rec").

Anche "Necropolis" è un mezzo passo falso, con diverse concause alla sua radice.
In primo luogo, il punto di forza su cui giocare doveva essere l'ambientazione: una gaia e raffinata Parigi le cui fondamenta sorgono su una necropoli di impressionanti dimensioni. Ma l'affascinante prefigurarsi di un dedalo di gallerie e corridoi, tra loculi, ossari e lapidi, viene tremendamente deluso da una serie piuttosto ripetitiva, illogica e deludente di pozzi e canali.
In secondo luogo, la coerenza argomentativa si svilisce in un confuso potpourri di variegati elementi (come alchimia europea, antiche civiltà pre-iraniane e letteratura dantesca).
A questo si aggiungono poi svariate pecche: la realizzazione, estremamente movimentata e nauseabonda, fornisce un'immagine troppo caotica, apparentemente giustificabile col pretesto del realismo, ma palesemente designata per coprire i difetti; la costruzione dell'angoscia tiene solo per certi tratti, ma risolvendosi troppo spesso in semplici spaventi; i personaggi hanno personalità ed emotività assolutamente mal delineate, tanto da non saper generare empatia nello spettatore e da risultare sciocchi e non credibili per la maggior parte dei loro comportamenti.

In buona sostanza, "Necropolis" è un'occasione importante per fare un salto di qualità, ma malamente sprecata. Palese il debito nei confronti dei due scarsi "Catacombs" (1988 e del 2007), da cui mutua l'ambientazione ma purtroppo anche la discutibile qualità. Stroncato dalla critica, avrebbe dovuto casomai ispirarsi al ben più riuscito "The descent" (2005).
Evitabile senza alcun rimorso. Ed è un peccato.
BlueBlaster  12/02/2015 02:36:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Centra poco con Catacombs del 1988...quello è un film sulla possessione demoniaca ambientato in un monastero e le catacombe si vedono pochino.
Per il resto mi trovo in disaccordo ma son gusti e a quanto pare sono uno dei pochi a cui è piaciuto.
Invia una mail all'autore del commento ilSimo81  25/02/2015 12:02:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Purtroppo a me non ha proprio convinto questo film.
Chiaramente ho visto anch'io "Catacombs", in caso contrario non l'avrei citato - citazione che ho trovato inevitabile, nonostante le notevoli differenze, perché a mia memoria è uno dei rari film che in qualche misura si inoltra in quell'ambientazione. Tutto qui :)