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NOSFERATU - IL PRINCIPE DELLA NOTTE regia di Werner Herzog

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76eric     9 / 10  26/09/2010 18:44:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Aspettando il Dracula in 3D argentiano questa di Herzog insieme alla sfarzosissima in perfetto stile hollywoodiano ( ma non da considerarsi "americanata" assolutamente) di Coppola rimane la migliore trasposizione cinematografica inerente il "Principe della notte".
Sulle interpretazioni di Dracula non saprei sinceramente chi scegliere fra i vari attori che lo hanno impersonificato magistralmente ( se pensiamo infatti persino in Fracchia contro Dracula la parte del Conte pur nella sua comicità, intesa del film, è altamente inquietante).
Tornando alla pellicola, remake del classicissimo di Murnau, figlio quest' ultimo del suo tempo e con un Max Schreck straordinario, la stupenda performance di Kinsky ci regala una figura pallida come non mai a parte il Conte Orlock naturalmente ( vabbè che tutti gli interpreti del film in questione avrebbero bisogno di qualche lampada ;-)), decadente, come quasi stufa di "vivere" la sua routine all' interno di quella dimora miseramente tetra, trascuratissima e fredda.
Un' ambiente che risulta come totale opposto quanto a eleganza e sfarzosità rispetto a quella del film di Coppola e nella quale gli unici rumori sono dati dai continui spifferi del freddo vento transilvano che entra dalle feritoie delle porte.
Oltre a questo, ciò che mi ha maggiormente colpito, a parte le location boschive ed i sentieri che Jonathan deve compiere per raggiungere il castello di Nosferatu, sono le "personalizzazzioni" del regista: la prima misteriosissima ed inquietantissima inquadratura delle mummie, il volo del pipistrello rallentato che comunque se non erro dovrebbe essere stato "preso in prestito" ad immagini documentaristiche e l' ultima e romantica se vogliamo sequenza con quella cavalcata nella vastità desertica che sembra verso "l' infinito", sinonimo forse a parer mio della condizione di vita/non vita perenne tipica dei vampiri, della condanna a non poter mai usufruire della "pace eterna".
E poi, da non trascurare, bensì da esaltare l' uso costante dell' azzeccatissima colonna sonora che ne fà il regista, con quel tema principale dei Popol Vuh, quasi medievale, mistico e sepolcrale ( da togliere il fiato come già dicevo prima, all' inizio del film il connubio immagini/musiche) che secondo alcuni, e secondo me forse a ragione è il miglior sodalizio nella storia della Settima Arte. Questo è un Capolavoro.