_Hollow_ 8 / 10 13/12/2014 00:42:56 » Rispondi Veramente un bel film, come è stato già scritto nei commenti precedenti.
Ansiogeno fin da subito (ottima la scelta dei due protagonisti, che recitano pure assai bene); nessun salto come certi filmetti nel genere hanno abituato recentemente ma un clima di "malessere" che ingabbia alla svelta e non libera più fino alla fine.
Artisticamente decisamente ispirato, prende un po' dallo stile di Burton, un po' addirittura dal cinema espressionista tedesco (mi riferisco soprattutto alle ombre). Carino pure lo spunto di metacinema, con quella TV da cui filtrano sprazzi di vecchi film tra cui spicca Méliès.
Da vedere.
P.S.: nessuno che voglia discutere il significato del finale? xD Piuttosto assurdo. Ho pensato per un secondo ad Otesánek, ma solo per la cantina. Mi chiedo quale sia il vero significato ...
carsit 28/12/2014 01:51:53 » Rispondi L'ho scritto nel mio commento ( sezione spoiler), comunque te lo riassumo in brevissimo qui.
La madre realizza la morte del marito, accetta tutto e di conseguenza il babadook (metafora del dolore violentemente sopito) viene relegato in cantina, ma non viene dimenticato. Ogni giorno ci si prenderà cura di lui, come noi dovremmo ogni giorno fare sempre i conti con i nostri tormenti, ma offrendo una valvola di sfogo che ci permetta di accettare il dolore e vivere con più serenità.
Si, sembra anche a me la spiegazione migliore ... in pratica rappresenterebbe i nostri "demoni interiori". E che al figlio sia vietato portargli da mangiare significherebbe quindi lasciare all'infanzia la spensieratezza e relegare il dolore alla vita adulta. Le uniche cose che trovo un po' strane sono l'espressione di stupore dei due (o almeno della madre) alla vista del Babadook (nel finale), prima che lui decida di fuggire, se non sbaglio in soggettiva, giù nella cantina (che è anche la stanza-museo del marito/padre). Visto che ogni tanto ha usato le sue sembianze per raggirare la madre, mi chiedo se sia effettivamente lui (tipo il suo ricordo), che può essere sia buono sia cattivo a seconda di come lo si guardi.