carsit 8½ / 10 28/12/2014 01:32:25 » Rispondi 90% del cinema horror americano spazzato via da una sola pellicola australiana girata con poche idee, ma tutte vincenti. " Babadook" non vuole spaventare, nonostante alcune scene abbiano le carte in regola per inquietare enormemente, ma si prefigge l'obiettivo di narrare il dolore (vissuto in maniera differente) di una madre e di un figlio. La sceneggiatura nei primi 45-50 minuti si incarica di sviluppare il rapporto tra i due protagonisti, delineando con feroce precisione la condizione di disadattato del bambino e dell'isolamento che la madre è costretta a subire. Regia funzionale , momenti di tensione ce ne sono a palate, e soprattutto bisogna elogiare due attori semplicemente perfetti ( la madre però è stata superiore secondo me). Ultimi 20 minuti inferiori alla parte precedente, ma il finale riscatta anche il mezzo passo falso delle fasi conclusive dispensando un messaggio potente allo spettatore. Sono contento quando vedo pellicole di questo tipo: l'horror non è morto, può ancora raccontare delle storie, delle belle storie, veicolando anche messaggi importanti.
Il disagio della madre è esplicitato benissimo da molte scene: dalla masturbazione sotto le coperte, all'isolamento che i genitori degli altri studenti le impongono, fino al tabù costruito attorno alla vicenda del padre che è venuto a mancare. Quest'ultimo fattore è il perno su cui si costruisce il film ed il concetto del Babadook. Tale creatura non è altro che un disagio, un dolore latente che ci si è mantenuti dentro per anni. E se un ricordo negativo lo si sopprime a forza nel nostro inconscio, prima o poi esplode minando l'equilibro psicofisico della persona. Il babadook è il non voler accettare la morte di un caro, è l'incapacità di dialogo con il figlio, è la consapevolezza che non riesci ad essere una buona madre per la tua creatura, è il realizzare che gli altri non ti guarderanno mai come un loro simile, ma come un diverso da allontanare e guardare di sbiego. Ed infatti il babadook nel bambino non riesce a manifestarsi più di tanto perchè egli, seppur con tutte le difficoltà del mondo, cerca di dare voce al suo dolore, di parlare e di tentare di instaurare un dialogo. Magari con i mezzi sbagliati ( per la foga spinge già dalla casetta la cugina), però non è lui il terreno fertile che il babadook cerca. é la madre l'individuo debole della coppia, ed infatti l'involuzione mentale che esplode nelle fasi finali è soltanto una logica conseguenza. Il finale non è ambiguo, bensì chiarissimo: i ricordi dolorosi non vanno sepolti, bensì serbati con cura nella propria mente ed allevati, offrendo alle volte una piccola valvola di sfogo. valvola di sfogo che può concretizzarsi in un dialogo, o magari semplicemente sfogliando delle foto di un album, o magari ancora ricordando il caro custodendo i suoi oggetti ( e non accumulandoli in cantina, vietandone anche l'ingresso). QUesto è il messaggio di Babadook, un messaggio che ho colto e che ho apprezzato ancora di più.
hghgg 28/12/2014 10:09:44 » Rispondi Be, direi che t'è piaciuto, ne sono felice :) Vero, è un horror con una forte componente psicologica molto ben scritta e con due personaggi ben caratterizzati e delle valide analisi ed evoluzioni del loro rapporto, l'orrore "classico" è sullo sfondo ma quando c'è funziona ed inquieta davvero.
Insomma è un film completo, nel genere ce ne sono proprio pochini così ormai, ed è (anche) questo che ne fa un gran film. Siamo d'accordo. E poi erano secoli che non mi inquietavo più così, le scene del libro sono da brividi per me.
carsit 28/12/2014 11:33:54 » Rispondi La scena che mi ha spaventato di più a me è stata quella del telegiornale al televisore : preludio alle scene successive. Però ammetto che la seconda scena con il libro pop-up è molto inquietante, e senza utilizzare jumpscares. Che dire, il film è una vera perla in un mare di mediocrità del panorama horror attuale. Ti ringrazio per avermelo suggerito, io sono sempre pronto a scoprire film che passano in sordina qua da noi e che hanno MOLTO da raccontare. Speriamo che venga doppiato e che passi al cinema, sarei contento che una pellicola australiana di tale livello raggiunga un successo come " l'evocazione" (tanto per citarne uno famoso).
hghgg 28/12/2014 11:35:58 » Rispondi Lo spero anch'io, è un film per cui spenderei volentieri 7 euro. Cavolo la scena del telegiornale, quella in cui lei vede se stessa alla finestra... Sequenza da brividi, per atmosfera e l'espressione della Davis.