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THE BABADOOK regia di Jennifer Kent

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steven23     8½ / 10  09/01/2015 21:01:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi sto ancora chiedendo se il voto non sia fin troppo generoso, in fondo il film l'ho appena visto e, spesso, un'opinione a caldo la rivedo in maniera totalmente diversa qualche giorno dopo. Qui, però... no, qui credo proprio non accadrà!!
Che diamine, qui mi sono trovato di fronte a un horror (che poi è molto più di questo) con i controfiocchi. In una realtà attuale carica di mediocrità un autentico gioiellino, l'ossigeno di cui il genere sentiva un assoluto bisogno.
E da dove arriva? Dagli Stati Uniti? Manco a parlarne.
Siamo distanti, molto distanti dalla nazione a stelle strisce, per la precisione in Australia, terra che adoro ma che stava piuttosto indietro nella mia personale lista di stati in grado di sfornare un simile prodotto; del resto dopo aver visto pellicole tipo "Primal" o "Wolf Creek" non è che potessi avere chissà quale fiducia...
... e invece ecco qui la sorpresa!!!

Da qui in avanti presenti SPOILER!!!

Che la pellicola fosse notevole credo di averlo notato sin dall'inizio, con la stupenda scena della Davis sospesa nel vuoto alcuni metri sopra il suo letto che, lentamente, precipita dopo aver sognato del marito morto anni prima. La possibilità che fosse un fuoco di paglia mi ha sfiorato più di una volta, sono sincero, ma anche in questo caso ci ha pensato la pellicola in sé a smentirmi.
Jennifer Kent, qui penso al suo debutto, dirige con una padronanza e una maestria da far impallidire almeno il 90% dei suoi colleghi a stelle e strisce. La sua regia è pressoché impeccabile, secca, pulita e priva di sbavature; gli stacchi di macchina hanno un gran tempismo, inoltre dimostra di saper dirigere su due fronti ben distinti. Se, infatti, la colonna portante della pellicola è costituita dal dolore e dai turbamenti di una madre che, oltre ad aver perso il marito, si ritrova con un figlio a dir poco problematico, la Kent non lesina certo sul lato horrorifico della vicenda, inserendo almeno tre o quattro scene davvero inquietanti. E, cosa ancor più stupefacente, lo fa senza lo stratagemma dell'audio sparato al massimo, tanto in voga nell'horror moderno. Le prime che mi vengono in mente? Senza dubbio la seconda lettura del libro (la prima anche, ma mi ha inquietato in maniera minore) e quella in camera da letto, quando il Babadook si manifesta per la prima volta in carne e ossa... quelle coperte tirate fino al mento, poi la voce del demone e subito dopo la sua manifestazione sul soffitto. Il tutto immerso in un silenzio quasi surreale... fantastica!!! E ce ne sarebbero altre!!
Particolarmente azzeccate ho trovato anche le musiche... l'utilizzo è quasi minimale, ma quando si sentono fanno davvero un grande effetto malgrado la loro stranezza.

Spenderei anche qualche parolina sui due protagonisti, una coppia madre-figlio che non solo riesce a recitare (cosa tutt'altro che scontata nell'horror), ma lo fa dannatamente bene. Il piccolo Wiseman a tratti riesce a fare una paura maledetta, sarà per la particolare conformazione del viso con gli occhi leggermente distanti... bravissimo poco da dire. La Davis, però, riesce persino a fare meglio. La metamorfosi affibbiata al suo personaggio è tanto radicale quanto realistica nella sua interpretazione da manuale; misurata quando serve, sopra le righe nei momenti giusti. Insomma, credo si sia capito cosa voglio dire!!

E poi c'è il finale, non per niente lasciato proprio alla fine del commento. In una parola? Favoloso!! E no, non sto affatto esagerando, non per quanto mi riguarda. La natura del Babadook viene svelata e la chiave di lettura dell'intera pellicola cambia... non c'è nessun demone in carne e ossa, quello spaventoso uomo con l'impermeabile e gli artigli (che fa davvero impressione, credetemi) risiede in tutti noi e può manifestarsi in maniera estremamente diversa. Nel caso della protagonista non poteva che essere l'immenso dolore causato dalla perdita del marito avvenuta quasi in concomitanza con la nascita del figlio. L'incapacità di esternarlo o anche solo di sfogarsi non ha fatto altro che nutrirlo sempre di più, rendendolo talmente forte da arrivare a sopraffarla. Solo accettando quanto accaduto è possibile conviverci... già, conviverci, non scacciarlo. Il Babadook non si può scacciare, del resto lo diceva anche il libro... così come diceva che era possibile farselo "amico". Ed è esattamente ciò che accade quando vediamo la donna scendere in cantina al termine della pellicola. Il dolore della perdita non è stato cancellato, ma semplicemente accettato e quindi messo al sicuro in un angolo della sua mente (la cantina)... una perfetta metafora, che però mostra anche come quel rifugio possa essere distrutto. Inizialmente, infatti, il demone sembra voler aggredire la donna per desistere solo in un secondo momento. Quasi un avvertimento... mi hai sconfitto, ma posso sempre risorgere.
Beh, in sostanza ho trovato tutto ciò fantastico!!

Chiudo qui anche se ci sarebbero molte altre cose da aggiungere... la coperta inquadrata dall'alto in cui pare di vedere un volto, il tg con il viso della donna che compare in una delle finestre durante il servizio. Ok, basta, penso si sia capito quanto mi sia piaciuto questo film.
E se per la Kent questo è il biglietto da visita, beh... non posso che dire "avanti con il prossimo", sperando ovviamente che il livello sia il medesimo.