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THE BABADOOK regia di Jennifer Kent

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8½ / 10  28/01/2015 11:44:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Madre e figlio, personaggi di un delirio in interni. Il padre è morto, lei sull'orlo dell'esaurimento: un po' per il peso di dover gestire tutto da sola, molto per i grattacapi che il piccolo Samuel continua a darle.
Una sera appare un libro come per magia, è la favola di un uomo nero chiamato Babadook. Il tomo viene presto accantonato perchè troppo spaventoso, con il suo incedere minaccioso e i disegni (straordinari) di estrema cupezza. Il Babadook però sembra aver fatto breccia nella cinerea dimora, e nonostante lo scetticismo materno comincerà a demolire pezzo per pezzo una serenità familiare di fatto mai esistita, portando a galla i lati più oscuri di una grave ossessione fin lì tenuta a bada.
Artigli, mantello nero, tuba in testa e ghigno diabolico: il mostro è un riuscitissimo incubo debitore all'espressionismo tedesco, una minaccia che appare senza sbalzi di volume o trucchetti patetici. Il suo è un insinuarsi misurato e subdolo, un'avanzata ravvisabile con l'annerirsi dei colori, un'ode a cromatismi lugubri di cui il set è ammantato a partire dall'abitazione, per continuare con rare scene all'aperto ove il cielo plumbeo la fa da padrone.
Diretto da Jennifer Kent (e che sia donna si nota), profonda e attenta nel delineare il problematico rapporto tra i due personaggi principali -tra l'altro davvero notevoli nelle loro interpretazioni, Essie Davis fa davvero paura- la pellicola si distingue per una regia accurata ma priva di inutili virtuosismi, oltre che per un montaggio di gran fattura, in cui ogni scena ha il suo significato preciso.
La debuttante regista dimostra grande conoscenza ed amore verso il cinema, sono numerose le citazioni espressamente sciorinate attraverso stralci di opere firmate dal nostro Mario Bava o dal precursore Méliès. Si nota un tocco delicato e abile nella gestione di una tensione in crescendo, sino ad un finale splendido in cui il patteggiamento diventa unica via d'uscita.
L' orrore causato dal mostro si riflette in quello fomentato da una società sempre più indifferente ed egoista; famigliari, istituzioni scolastiche a forze dell'ordine sono praticamente assenti, perenne invece la minaccia degli assistenti sociali per un mondo in cui la condanna a prescindere viene prima di tutto.
Horror (ma definirlo tale è riduttivo) "aussie" veramente straordinario, un piccolo gioiello in grado di rivisitare gli stereotipi del cinema di paura moderno e costruire attraverso essi una storia di rara e disperata intensità.
carsit  28/01/2015 15:50:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Convengo, è un prodotto di alto livello. Peccato che non sia abbastanza conosciuto, merita molto più dei vari "ouija", " Annabelle"....
Diciamo che è un horror molto atipico, fa leva su paure più reali e quotidiane che, se comprese, risultano più paurose ed agghiaccianti.
Il finale è per certi versi un qualcosa di innovativo , in ogni caso parecchio riuscito.
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  29/01/2015 11:07:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono totalmente d'accordo con te. Quanto alla distribuzione italiana io ho ormai perso le speranze da tempo. Questo poi era impossibile da non notare, è stato presentato al Torino Film Festival.
L'incompetenza ha ormai raggiunto livelli straotosferici...
carsit  29/01/2015 14:25:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
NOn possiamo fare niente che un onesto passaparola e continuare a suggerire questo film anche ad altri utenti che non l'hanno visto.
Merita veramente molto.
Sulla distribuzione italiana direi di stendere un velo pietoso: non trasmettere nelle sale un film di questa qualità è un insulto per lo spettatore che paga andando al cinema a vedere un horror come si deve.
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  30/01/2015 08:33:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Infatti ho postato nella mia bacheca facebook la locandina con un brevissimo apprezzamento, direi che qualcosa si è mosso ;)
L'altra sera guardavo un film di Gregg Araki -tanto per stare in tema distributivo- mi chiedo come non possa venire distribuito un regista di tale calibro. Incredibile...
carsit  30/01/2015 13:34:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non conosco questo regista, quali film ha fatto di interessanti?
Potrei andare incontro ad un'altra gradevolissima sorpresa dopo Babadook. :)
Mah si, come ho detto in altri frangenti, il pubblico italiano è mediatamente ignorante nel genere horror.
Vorrei estendere la critica anche ad altri genere, ma rimango nell'horror che è il genere che conosco meglio.
L'importante è andare a spendere quelle due ore in cui non sai cosa fare, non importa se l'horror è l'ennesimo copia incolla della pellicola precedente.
Ho visto in fila negli ultimi mesi (al cinema) Annabelle-> clown-> Ouija.
Giuro, ero esterrefatto.
Scene che si copiavano fra loro, originalità ai minimi livelli, un'aria seriosa che mi faceva dubitare del tutto, splatter neanche a parlarne, trama e situazioni riciclate da film antecedenti... UN disastro... :)
Se esce un horror al cinema vado a vederlo sperando sempre in un prodotto discreto, ma non è ammissibile che gli unici horror decenti siano stati "quella casa nel bosco", "oculus" e "l'evocazione".
Solo il primo abbastanza originale, gli altri due per motivi differenti li ho apprezzati, ma su per giù è la solita pappardella.
Non riesco a capire perchè non ci si voglia assumere il rischio di proporre dei prodotti come "The Babadook".
Già il panorama horror è in crisi ed è inflazionato da centinaia di pellicole scarse, in più se affoghiamo anche i pochi buoni progetti allora vuol dire che ci vogliamo proprio male... :)
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  30/01/2015 16:44:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Araki non è un regista horror, anche se i temi che tratta sono spesso scabroosi e forti. Ti consiglio Doom generation, Ecstasy genration, Kabooom, White bird in a blizzard e soprattutto Misteryous skin ;)
Sul resto sono d'accordo con te, c'è totale mancanza di innovazione oltre che un'assuefazione deprimente da parte del pubblico. La distribuzione poi sappiamo benissimo che qui in Italia deve sempre fare i conti con la censura, più presente di quanto si pensi, mi sfuggono però le motivazioni che hanno indotto a non prendere The babadook, anche perchè non tratta temi particolarmente avversi alle nostre "care" istituzioni. Presumo ci sia di fondo una certa incapacità, inoltre, trattandosi di una produzione indie, forse non è stata efficacemente sostenuta.

carsit  30/01/2015 19:32:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E ciò non depone a favore del nostro bellissimo paese... :)
Comunque mi hai incuriosito con quel regista, cercherò di procurarmi alcuni dei film che hai suggerito.
SOno aperto a qualunque genere, eccetto mafia\gangster\droga : tre filoni che proprio non riesco a digerire.
MI sembra interessante Araki e ti ringrazio per il suggerimento. :)
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  02/02/2015 14:48:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Figurati, è stato un piacere ;)