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PEREZ. regia di Edoardo De Angelis

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  20/10/2015 10:50:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Demetrio Perez è l'incarnazione dell'apatia per eccellenza, avvocato che col passare degli anni è stato fagocitato dalla sua tendenza alla depressione sino a ritrovarsi con un matrimonio in frantumi e una carriera inerte. Tra le mura del Palazzo di Giustizia difende - o meglio, si limita a rappresentare- gli autori dei reati più efferati o bizzarri, casi rifiutati da chiunque in cui quest'uomo silenzioso ed anonimo scompare, facendosi scudo dalle brutture della vita vivendo sotto traccia.
L'unica ragione di vita è rappresentata dalla figlia Tea. La ragazza però ha preso a frequentare l'erede di un noto camorrista gettando il padre nella preoccupazione più nera. L'occasione per risolvere la situazione si presenta quando un pericoloso boss della mala lo ingaggia dopo essersi costituito. Perez si trova di colpo al di fuori della mediocrità, pronto anche a delinquere pur di frenare quel rapporto. In bilico tra il mondo della giustizia e quello del crimine si troverà in una situazione tanto rischiosa quanto invitante per tornare alla luce.
Sulle note di una colonna sonora tipicamente noir, malinconica ed evocativa, tra sax e sintetizzatori, va in scena la convincente evoluzione di un personaggio che pur restando mediocre si scrolla di dosso l'ignavia aggrappandosi a quel poco d'orgoglio rimastogli. Il rapporto con la figlia fatto di (tanti) scontri e (poche) tenerezze è ben centrato. Zingaretti si dimostra a suo agio nel ruolo, attorniato da colleghi all'altezza e da scenari alienanti specchio dell'anima buia e afflitta del protagonista. Le fredde linee urbane di una Napoli inedita e autunnale, la fangosa e grigia campagna di Villa Literno, il post- apocalittico paesaggio di Castel Volturno, fanno da sfondo ad una storia che parte in tromba, per poi perdersi un poco tra qualche momento poco brillante e una "missione" in un allevamento di bovini quasi da weird-movie. De Angelis tuttavia non delude, la narrazione è fluida, l'estetica notevolissima, l'epilogo magari poco sorprendente ma per nulla tenero o accomodante.