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V/H/S: VIRAL regia di Justin Benson,Gregg Bishop,Todd Lincoln,Aaron Moorhead,Marcel Sarmiento,Nacho Vigalondo

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     5 / 10  19/02/2016 12:38:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Terzo capitolo della saga a episodi "V/H/S" con un parco registi decisamente interessante. Le speranze però vengono deluse quasi totalmente: la sensazione è quella di un prodotto dalla regia nuovamente estrema (siamo sui livelli del primo) con lavori spesso poco curati e realizzati in fretta e furia.

Vicious Circles (cornice): Una coppia di giovanissimi con lui che riprende lei di continuo. Una sera il ragazzo si accoda ad un inseguimento tra polizia ed un furgone dei gelati, dopo che la fidanzata è scomparsa proprio mentre i veicoli transitavano nella via in cui abita.
Storia confusa con una regia troppo caotica, si capisce pochissimo se non che un video virale sarà la causa di grande scompiglio. Dirige Marcel Sarmiento, di cui avevo apprezzato "Dead girl". Noia totale.
Voto 3

Dante the Great: Un aspirante mago male in arnese raggiunge il successo dopo essere entrato in possesso di un mantello pare appartenuto a Houdini. Più fantasy che horror, questo segmento rinnova il vecchio mito della fama in cambio di qualcosa di tremendo.
In questo caso il mantello richiede sacrifici umani per continuare a funzionare. Buone scene action e un pizzico di splatter che non guasta. Bello il finale anche se non c'è coerenza nei punti di ripresa (si potrebbe definire un found footage spurio) e la trovata di registrate qualsiasi cosa, omicidi del mantello compresi, è abbastanza pretestuosa. Gregg Bishop, il filmaker meno famoso del gruppo, si fa valere.
Voto 6

Parallel Monsters: pur trovandoci al cospetto dello stravagante Nacho Vigalondo, a mio parere uno dei registi più sopravvalutati dell'intero pianeta, l'episodio in questione col suo bravo mix tra fantascienza e horror funziona benino.
Uno scienziato apre una dimensione parallela all'interno della quale vive il suo doppio. Tutto sembra coincidere alla perfezione, i protagonisti decidono quindi di scambiarsi di posto per qualche minuto. Si troveranno a dover fare i conti con repellenti differenze, che finiranno col mandare in malora il loro amichevole incontro. Un po' sci-fi anni '80, un po' "La mosca" e un po' Henelotter, con relativa ossessione del regista per i paradossi temporali, dimensioni paralle, viaggi nel tempo e affini, è da ritenersi il migliore in assoluto.
Voto 6.5

Bonestorm: dagli autori dell'intrigante e cervellotico "Resolution" mi sarei aspettato molto di più. Ed invece Benson e Moorhead sfornano un lavoretto in cui l'asciuttezza narrativa ha dell'imbarazzante, tanto quanto una regia affidata alle telecamere poste sui caschetti di due skater. Ambientato durante il Giorno dei Morti a Tijuana, vede gli imberbi spericolati costretti per sopravvivere a fare a mazzate con una banda di non si sa cosa (potrebbero essere zombi, demoni o semplicemente uomini mascherati) in uno skate park disseminato di simboli esoterici.
Voto 4.5