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GABRIELLE regia di Patrice Chéreau

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Invia una mail all'autore del commento nerofelix     8 / 10  23/02/2008 22:15:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un interno borghese... dove per "interno" non si designano solo le quattro mura sontuose della ricca borghesia di inizio '900, ma un "interno" ancora più interno... quello delle sottili dinamiche psicologiche che legano una coppia apparentemente solida ma in realtà minata da mille ipocrisie che finiscono per farla implodere e portare alla demolizione della rispettabilità di facciata. Il film è costruito benissimo, interpretato egregiamente e diretto con assoluta maestria. La trama è psicologica, il piglio assolutamente teatrale, i dialoghi-monologhi di sapore joyciano. Un film per palati buoni che a tratti ricorda il miglior Resnais, tradizionalissimo nel concetto ma (al tempo stesso) non privo di trovate interessanti. L'atmosfera è volutamente rarefatta, a tratti alienante. La trama inizia all'insegna del più aureo equilibrio, lasciando solo intuire le contraddizioni latenti, fino all'evento traumatico che imprime una svolta al film e alle psicologie dei personaggi. Da quel momento, fino alla fine, è un crescendo di inquietudini ed artifici psicologici che ribaltano continuamente le forze in campo. La conclusione (top secret) lascia allo spettatore un sorriso di sbieco e un ghigno cinico. Ottimo giudizio, il mio, perché si può fare un film che fa riflettere, una denuncia della più spinta ipocrisia borghese direttamente dal suo interno, con classe ed eleganza. Chéreau qui è un James Ivory drogato di sanissimo sarcasmo. Da vedere, ma non per tutti.