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BOYHOOD regia di Richard Linklater

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The Gaunt     9 / 10  18/11/2014 16:02:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Linklater sembra veramente ossessionato dal tempo, basti pensare alla trilogia incentrata su Jesse e Celine che copre l'arco di oltre vent'anni dei personaggi e la loro evoluzione nel corso del tempo. Qui invece pur avendo una storia fittizia resa straordinaria proprio dal suo quotidiano vissuto con toni generalmente misurati, c'è non solo l'evoluzione fisica dei personaggi e degli attori che il fattore tempo fa evolvere o imbolsire, ma un'evoluzione caratteriale proprio determinata dal più semplici dei racconti di formazione: affrontare la vita. E non si può non tenere conto dell'evoluzione stessa del suo protagonista che attraverso il suo sguardo ci mostra la sua storia. Coltrane certamente non era un attore professionista quando venne scelto e girando solo per un periodo breve l'anno, sicuramente il regista adeguava la storia fittizia all'evoluzione fisica e caratteriale del suo attore nella sua vita reale, al suo vissuto. Forse è un mio pippone personale, ma adattare la storia all'attore è un'operazione che rimanda sottilmente al cinema di Cassavetes, di cui sono convinto, ma posso sbagliarmi, Linklater ha tenuto conto. Il film è straordinario e toccante in tutti i suoi protagonisti e non può non commuovere le lacrime di una madre tenace che vede partire il figlio minore e ritrovarsi nella prospettiva di un appartamento vuoto e sola, come può ispirare simpatia un padre scapestrato e godereccio come Hawke, ma al tempo stesso maturare senza snaturarsi eccessivamente ed essere sempre presente al momento giusto e con le parole giuste per i suoi figli.