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BOYHOOD regia di Richard Linklater

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     8 / 10  10/02/2015 17:37:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che Linklater sapesse sfruttare il decorso temporale per l'opera d'arte era palese, la trilogia dei 'Before...' offre notevoli spunti alla biunivoca trama principale (che poi è fittizia), sul cambiamento che il mondo ha subito negli ultimi 20 anni anche perchè se c'è una qualità in Linklater è quella di arricchire le sceneggiature di dialoghi che valicano i confini più disparati, abbozza di politica per poi passare in nochalance a discutere di musica e tecnologia, talvolta la misura dell'intellettualità può arrivare anche ad ammorbare (come in 'Waking Life').
Trilogia che testimonia anche il grado di levatura narrativa del regista, pochi rulli, piani sequenza che frazionano il film in pochissime scene a scandire l'arco di una singola giornata, incontriamo 3 tappe dei protagonisti dal fugace incontro in treno che verrà sostanzialmente sbocciato in amore vero e proprio soltanto 10 anni dopo all'uscita del romanzo di Jesse, fino alla soglia dei 40 coniugi con figli al seguito, trilogia che mostra il processo di invecchiamento fisico di Jesse e Celine, e in Boyhood ha avuto la brillante idea di rendere ancora più sottile il flusso temporale riprendendoli anno dopo anno, dal 2002 anno in cui lavorava già col suo attore feticcio Hawke sulla sceneggiatura del 2° capitolo dei 'Before...' mantenendo in gestazione l'opera per una dozzina d'anni.
La riuscita del film non è dipesa meramente da questa interessante idea benché ne venga radicalizzato l'intero copione, il tutto è svolto in maniera naif, un documento dal vivo senza trama, riprende lo scorrere del tempo sulla pelle della famiglia di Mason Evans, Linklater fotografa la formazione del ragazzo 'qualunque' non c'è alcun evento che lo renda particolare, non c'è 11 settembre che si presenta a minare le sicurezze dell'America, o un lutto che ne sconquassa il baricentro famigliare, Coltrane non ha alter ego fa se stesso (e tra l'altro ha avuto buon occhio Linklater a suo tempo sulla scelta del bambino).
Insomma è un retaggio che Linklater si porta dietro dal principio da 'Slacker' passando per "Dazed and Confused" 'Suburbia' alla trilogia, continuando ad innovarsi sperimentando, focus che prendono come soggetti vari ritratti sulla provincia americana.