david briar 8½ / 10 26/08/2011 20:08:54 » Rispondi A questo punto Gus Van Sant lo metto fra i miei registi preferiti. Adoro il modo in cui rappresenta la realtà, lavorando in sottrazione e lasciando allo spettatore l'interpretazione di ciò che è stato mostrato.
COMMENTO CON ALCUNI SPOILER
Il film ha una prima mezz'ora poco coinvolgente, tutti i personaggi sono antipatici e noiosi. Poi si arriva ad una scena potentissima nella sua crudeltà, ironia e semplicità, dove si capisce che non si ha a che fare con un regista comune, ma con un vero e proprio asso della macchina da presa. Dopodichè il tutto va in crescendo, arrivando a un notevole coinvolgimento per la storia del protagonista, mentre gli altri personaggi sono poco interessanti e più meschini e subdoli, e difatti non si rimpiange la loro uscita di scena.
Un'altra cosa da sottolineare è la notevole influenza che la pellicola ha avuto sul capolavoro di De Palma, "Carlito's way": ho sempre considerato perfetta quella scena, ma adesso, visto quanto è "copiata" da questa, la sto rivalutando.
Evidente l'ottimo lavoro di sceneggiatura, di fotografia, di montaggio e della già menzionata regia, con alcune scene veramente memorabili.
Bravo Matt Dillon, interpreta un cambiamento non facile, mentre non convincono Heather Graham e Kelly Lynch(l'ultima però è sempre un belvedere).
Per non parlare del personaggio del prete, con cui il regista dimostra un grande coraggio e originalità.
Infine, "Drugstore cowboy" è un film atipico sul tema, poichè non urlato quanto altri del suo genere, ma sottile e decisamente più efficace. Nel finale si da addiritura una spiegazione sui motivi che li spingono a farsi, e si prova comprensione per i tossicodipendenti.
Per ora, il miglior film di Van Sant che abbia visto..