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THE ABCS OF DEATH 2 regia di Rodney Ascher, Julian Barratt, Robert Boocheck, Vincenzo Natali, E.L. Katz, altri

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     5½ / 10  01/04/2016 11:11:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Secondo capitolo dell'antologia horror dedicata alla morte, in cui ad ogni regista viene assegnata una lettera dalla quale dovrà trarre ispirazione per il suo short-movie.
Rispetto al precedente capitolo, come capita spesso ai sequel, c'è uno scadimento generale.
Splatter, weird, ferocia e voglia di sperimentare vengono anestetizzati da lavori difficilmente memorabili, consegnandoci una visione di livello medio-basso, in cui, curiosamente, i corti migliori sono quasi tutti posti verso la fine.

Pessimi

Legacy (voto 3): dispiace valutare come peggiore l'unico regista africano del lotto, ma tra riti ancestrali ed effettistica da baraccone circense non ci siamo proprio.
P-P-P-P Scary! (voto 3.5): idiota omaggio alla commedia americana degli anni 30/40. Surreale e alla (lontanissima) un po' Lynchano, decisamente inutile e in grado di innervosire.
Masticate (voto 4): un corpulento zombi in pieno centro cittadino alle prese con vari passanti. Non dice nulla, gli slip "pisciati" e le lenti stile Marylin Manson sono da bocciatura immediata.
Equilibrium (voto 4.5): commediola venata da humor macabro di provenienza argentina con protagonisti due naufraghi. Qualche sorriso ma nulla di più.
Falling (voto 4.5): cocente delusione dagli autori di "Rabid" e "Big Bad Wolves". Uno sguardo sul conflitto israelo-palestinese privo di qualsiasi tensione.

Insufficienti

Badger (voto 5): dal regista di "A field in England" aspettarsi qualcosa di più era lecito. Poche idee con un'impronta da black comedy per nulla trascinante.
Invincible (voto 5): dalle Filippine un quartetto di loschi figuri alle prese con una nonnina decisamente dura a morire. Demenziale e noioso.
Torture Porn (Voto 5): altra grande delusione visto che dietro la mdp ci sono le Soska Sister. E' evidente un voler volgere l'attenzione su un mondo del porno in cui il rispetto verso la donna è sempre più raro. Mal congegnato e anacronistico nella pena del contrappasso.
Grandad (5): scontro tra nonno e nipote in salsa demenziale. Apprezzabile giusto in un paio di passaggi e per l'attitudine al turpiloquio. Non lascia nulla.
Knell (5.5): Due registi lituani per un corto capace di concretizzare una certa tensione, che purtroppo scompare in un finale scialbo.
Vacation (5.5): non proprio scadente per l'intelligente utilizzo del cellulare come mezzo di ripresa. I due protagonisti però sono idioti all'ennesima potenza e il dipanarsi della storia improbabile nella logica causa/effetto.


Sufficienti

Capital punishment (voto 6): Abbastanza angosciante nel quadro sociale retrogrado col suo giustizialismo spiccio. Qui una delle scene più crude.
Questionnaire (voto 6): Purtroppo le carte vengono svelate subito, peccato perché sarebbe stato più divertente conoscere solo alla fine il destino del protagonista sapientone.
Head Games (voto 6): Animazione, per una riflessione pessimistica su nascita e distruzione del rapporto di coppia.
Wish (voto 6): Sicuramente molto bizzarro, con due bambini catapultati in un mondo simile al fantasy degli anni '90. Chiari i riferimenti a He-Man e i Dominatori dell'universo. Pessimi gli effetti speciali.
Roulette (voto 6): Il più elegante di tutti, adattissimo ad un noir anche se più esercizio di stile che altro. Chi ha visto "Il cacciatore" sa cosa aspettarsi.

Più che sufficienti

Ochlocracy (voto 6.5): Intrigante lettura di una società in cui a comandare non sono più gli esseri umani ma gli zombi. Dal Giappone una riflessione convincente su un tema di grande attualità.
Xylophone (voto 6.5): L'epilogo è scontato ma Bustillo e Maury (memori d'essere gli autori dell'eccessivo "A l'Interieur") grazie all'allucinata Beatrice Dalle e all' ottimo utilizzo del sonoro portano a casa un risultato più che dignitoso.
Amateur (voto 6.5): Divertente parodia degli action movie americani. Il regista è quello di "Cheap Thrills", abile nel confermare la capacità di miscelare al meglio risate e dramma.
Utopia (voto 6.5): Dirige il noto Vincenzo Natali. Siamo dalle parti di un futuro distopico in cui bellezza e centri commerciali hanno avuto la meglio sul buonsenso.

Buoni

Jesus (voto 7): Forse il più impegnato, laddove l'essere diverso è ancora considerato una malattia da esorcizzare con l'ausilio della religione.
Deloused (voto 7): Animazione surreale ed angosciante tra Hellraiser e ributtanti insetti. Davvero notevole, mi ha ricordato per certi versi i video dei primi Tool.
Nexus (voto 7): Quando c'è di mezzo Larry Fessenden difficilmente non apprezzo. Ed infatti non posso che elogiare questo lavoro modulato su più tempi e voci con un felice occhio alla festa d'Ognissanti.
Split (voto 7): Grandioso utilizzo dello split-screen per un thriller dai ritmi indiavolati e con un finale azzeccatissimo.
Youth (voto 7): Tipico delirio in stile nipponico, in cui però il sottotesto della ribellione giovanile, causata da ragioni decisamente valide, lo rende più sovversivo di quel che possa apparire.

Ottimo

Zygote (voto 8). Bisogna arrivare in fondo per raggiungere il top. E ne vale sicuramente la pena, col rapporto estremamente simbiotico tra madre e figlio, edificato su passaggi disperati tra il malinconico ed il disgustoso.