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LA CITTA' CHE AVEVA PAURA (2014) regia di Alfonso Gomez-Rejon

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Jolly Roger     5½ / 10  23/08/2015 21:26:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mannaggia. Andava tutto bene nella prima parte….
ma tutto viene rovinato.
La trama era molto interessante: c'è questo serial killer di coppiette, che uccide a volto incappucciato e in modo violento (lo splatter è abbastanza elevato). Egli sembra essere un emulo (un "copycat") di un serial killer degli anni '45 (in realtà mai esistito), le cui gesta sono state descritte nel film del 1976 "THE TOWN THAT DREADED SUNDOWN".
Il film del 2014 parte proprio dal suo predecessore del 1976. In questa sorta di "sequel", si immagina che il "vecchio" film venga attualmente proiettato una volta all'anno nella città in cui si verificarono gli eventi, in modo da esorcizzare la paura lasciata in quei luoghi dal killer, chiamato The Phantom poiché, dopo aver compiuto alcuni omicidi, è sparito senza lasciare traccia sfuggendo alla cattura.
Altra cosa interessante è che il film è un misto tra un horror slasher ed un giallo. E' chiaro fin da subito che il film punta su questa scelta, perché vengono presentati una serie di personaggi - fra loro molto diversi - ed è quindi lecito immaginare che fra loro si nasconda l'assassino. Il ritmo resta alto man mano che la vicenda si infittisce: la protagonista - molto carina - non viene uccisa dal killer durante il suo primo omicidio, ma viene perseguitata da esso. Perciò, secondo un classico schema del giallo, indaga lei stessa sulla possibile identità del killer, dato che da ciò potrebbe dipendere la sua stessa vita.
Molto interessante è anche il background della provincia americana, ricostruito con cura: il clima un po' country della piccola cittadina, dove la presenza di un serial killer destabilizza la tranquilla routine e dove la paura dell'uomo nero si incrocia con le farneticazioni a sfondo religioso sulle punizioni divine.
Cosa non funziona quindi?
Il finale. E' talmente assurdo da rasentare la stupidità e da togliere fondatezza e valore a tutto ciò che si è visto fino a quel momento. Nelle ultime scene, io e la persona con cui lo guardavo ci siamo guardati negli occhi, sbalorditi, attoniti.
BOH!


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Tirando le somme, questo film gioca sapientemente con lo spettatore, lo inganna tirandolo di qua e di là…
ma alla fine esagera, diciamo che gli scappa la mano, sfociando nell'assurdo e nell'inverosimile. Peccato, avrei preferito una linea più tradizionale.
Esagerato, questo è il punto.
Strafatto.