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LA MASCHERA DI CERA regia di Jaume Collet-Serra

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oh dae-soo     5 / 10  31/07/2011 22:37:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La telecamera, laida e maliziosa, scorge nella macchina a fianco l'ereditiera Paris Hilton intenta a sostenere un'esame orale al mandingo di turno. Lei se ne accorge e, a differenza dell'altra volta, lascia il boccone a metà.
Comincia praticamente con questo deja-vu l'horror d'atmosfera La Maschera di Cera, opera prima del giovane regista spagnolo Collet-Serra poi assurto a maggior gloria con l'ottimo (a quanto dicono) Orphan e col recentissimo thriller Unknown interpretato da Liam "iovitroverò" Neeson.
La Hilton era diventata famosa soltanto da un anno (sapete in quale maniera) quando è stata chiamata a partecipare al film. Per il fatto che abbia accettato la si potrebbe dunque definire ragazza auto-ironica, io preferisco considerarla incapace di intendere o volere. Comunque...

Il museo delle cere è da sempre una location perfetta per l'horror. Più le statue sono ben fatte più il senso di inquietitudine è forte. Quante volte ci è preso un mezzo "colpo" in un negozio per colpa di qualche manichino? Figuriamoci cosa vuol dire girar intorno a copie quasi perfette di persone reali. Quindi Collet-Serra partiva avvantaggiato rispetto a tanti suoi colleghi, non gli restava altro che creare una storia intorno al luogo.
E, sorpresa, l'idea del film non era affatto male. Un'intera cittadina "finta" gestita da due fratelli pazzi che piano piano la stavano "popolando" alla loro maniera non era affatto un'idea peregrina. Peccato che questo sia praticamente un remake...
Quindi, la location c'era già, l'idea al 90% era stata già sviluppata, cosa rimane? Praticamente niente. Il solito gruppo di ragazzi, più o meno promiscui che va a divertirsi. La solita strada sbarrata, bla bla bla. A questo punto l'attesa è sempre quella: vedere come muoiono i giovini. Niente di speciale neanche sotto questo versante, da sottolinare forse soltanto la morte della stessa Paris trafitta da un palo. Malgrado la giovane sia allenatissima a tale pratica nella vita reale questa volta, potere del cinema, non riesce a salvarsi.
Da segnalare anche il curioso cameo di Renato Zero nel ruolo del fratello muto pazzo.
Però il finale con l'intero museo che collassa su se stesso a causa del fuoco (è costruito interamente con la cera) ruba letteralmente l'occhio, davvero magistrale sia nell'idea che nella realizzazione.
Crediamo di aver assistito quantomeno a un buon finale quando la polizia ha una rivelazione per noi. Il problema è che tale rivelazione sia così assolutamente inutile che l'unica persona degna a commentarla sarebbe il grande capo indiano Estiqaatsi.
-Uskebasi-  01/08/2011 13:19:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non l'avevo letta la tua.