alexilon 8½ / 10 18/08/2015 01:58:30 » Rispondi Uscito dalla sala cinematografica mi son sentito spiazzato, un po' deluso e non appagato sufficientemente. Mi è sembrato di vedere qualcosa di incompleto.
Ho dovuto rivederlo una seconda volta per apprezzarlo, una terza per capirne meglio l'evoluzione dei personaggi...tutti i personaggi. Poi una quarta perché mi piaceva sempre più nel rivederlo (e soprattutto ascoltarlo). Una quinta prima di avere idee chiare su come valutarlo.
Interstellar è un'opera lirica, è costruito bene, orchestrato magistralmente e sonorizzato impeccabilmente. Il contenuto non è riducibile alla sola sponsorizzazione dei fondi spaziali, ha un concetto profondo alla base delle tre domande fondamentali dell'uomo: chi sono, da dove provengo e dove sto andando.
Interstellar è la trasposizione cinematografica di un mio personale concetto
forse per questo lo sento intimo, sensato, bello esteticamente e profondo nonostante alcune americanate che potrebbero sembrare interferenze nel suo epico svolgimento.
Ci sono passaggi che sento il bisogno di vedere e rivedere, proprio come musica classica che non stanca mai.
Gli attori mi sono sembrati all'altezza, Damon non credo sia sprecato nel ruolo di Mann, gli ha dato la giusta caratterizzazione psicologica. Forse un po' troppo sproloquiante e ripetitivo, ma plausibile vista la sua condizione mentale.
McConaughey è bravo, molto bravo. Gli altri gli reggono il gioco egregiamente.
La storia della scienza e fisica trattate come barzellette, come qualcuno sostiene, è il classico ridimensionamento che si ottiene da un concetto scritto e ben descritto allo stesso rappresentato visivamente in alcune decine di minuti. A qualcuno può dar fastidio, a me no. Sono conscio di vedere un film e non un trattato, sono incuriosito dal fatto che un fisico abbia partecipato con consigli e suggerimenti per darne maggior realismo e per questo sono grato ad Interstellar di avermi solleticato la curiosità di scoprire cose nuove o quantomeno avvicinarmi senza la pedanteria di un volume universitario.
Sulla lunghezza della pellicola sono addirittura dispiaciuto che non sia stata maggiore. Eventi di tale portata, come quelli della visita a pianeti "alternativi" alla Terra, richiedeva probabilmente un'approfondimento maggiore. Ma tant'è, ciò che manca spesso è compensato dall'immaginazione che, come quella che accompagna un buon libro, aiuta a completare la bellezza di una storia.
Nonostante mi sia piaciuto tantissimo, mi "fermo" ad un otto e mezzo per alcune piccole pecche che avrei voluto vedere in modo diverso:
1) quando Murphy scopre che il fantasma è il suo papà dal futuro, capisce subito che sta comunicando in morse tramite l'orologio. Vabbè...ci può stare, affinità tra i due. Però quando esce tutta contenta ad abbracciare il fratello che è di ritorno da campi bruciati da lei, poco dopo averla quasi sbranata per aver osato chiedere di mandar via moglie e figlio malati....questo non l'ho mandato giù. Non ho mandato giù che tutto si risolvesse con un "papà è tornato!".
2) alcuni passaggi in computer grafica, come l'attracco di Mann, sembrano palesemente renderizzati male, scattosi, degni di un vecchio stile in stop-motion. Non so se sia stato un omaggio a chicchessia, ma mi è sembrato fuori luogo.
3) va bene infilarsi in un buco nero con un'astronave, ejettarsi e rimanere in vita per scorrere in un tesseratto...è fantascienza "plausibile" nel suo mondo logico fatto più di fanta che di scienza. Ma l'happy ending forzato, con il ritrovamento vicino saturno ed il ricongiungimento con la figlia...mah, sa di paraculaggine cinematografica. Non stona granghé, ma avevo immaginato uno sviluppo diverso (papino disperso nell'immensità del buco nero che negli ultimi istanti riesce a salvare le persone sulla Terra comunicando con la figlia, stop). Ma questa è un'opinione molto soggettiva.
Finito. Scritto tutto di getto, esattamente ciò che penso di Interstellar 1 minuto dopo la quinta visione.