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DYLAN DOG - VITTIMA DEGLI EVENTI regia di Claudio Di Biagio

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daniele64     6 / 10  05/02/2022 17:34:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una ragazza , vittima di macabre visioni ricorrenti , si rivolge al famoso indagatore dell' incubo Dylan Dog ... Dopo il disastro compiuto una decina di anni fa dall' americano Kevin Munroe , tremo ogni volta che vedo il celebre detective bonelliano nel mirino della Settima Arte , ma stavolta è andata un po' meglio forse perchè si è cercato di rispettare maggiormente lo spirito del fumetto . Fatto insolito nel panorama cinematografico nostrano , questo mediometraggio amatoriale è frutto della passione per il noto personaggio dei comics e di una riuscita operazione di raccolta fondi on line ( crowdfunfing per gli anglofili ) . Ne è uscito fuori un dignitoso fan movie basato su di una storia creata ad hoc da Luca Vecchi dei The Pills , che ha tenuto per sè il ruolo di Groucho . Per superare certe evidenti difficoltà produttive ( leggasi soldi ) si è scelto di trasferire l' ambientazione da Londra a Roma , citta comunque ricchissima di storia e di tradizioni misteriche . E se questo può essere comprensibile , altre scelte possono essere più o meno discutibili . Il ritmo è blando e la vicenda narrata è un po' troppo complessa e persino poco logica alla fine . E poi quando mai Dylan Dog ha avuto bisogno di ricorrere ad una droga psicotropa per migliorare il suo quinto senso e mezzo ? Il protagonista , Valerio Di Benedetto , è del tutto fuori luogo , con il suo aspetto da playboy di quartiere e con il suo marcato accento romanesco . Groucho , forse perchè interpretato dallo sceneggiatore , risulta un po' troppo invadente e quasi antipatico . Il barbone di Alessandro Haber non si confà molto all' ispettore Bloch ( che fa il poliziotto a Roma ?? ) . Al contrario risulta molto in parte Milena Vukotic nel ruolo della medium Madame Trelkowski e non è male nemmeno Massimo Bonetti che fornisce un cameo nella parte del misterioso antiquario Hamlin . Poi non si può non apprezzare la cura della parte scenografica , con qualche citazione dagli albi più famosi e soprattutto con un' ottima ricostruzione dello studio di Dylan Dog . Convincenti gli effetti visivi dello studio Frame by Frame , eccellente anche la fotografia di Matteo Bruno ed apprezzabile il finale magrittiano che pare voglia lasciare aperta una porta ( alchemica ? ) per un sequel che non c' è mai stato . In conclusione , un' operina certamente imperfetta ma che va apprezzata come atto d' amore per un personaggio che al Cinema finora ha avuto ben poca fortuna . Voglio incoraggiare gli autori con un 6 .