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STARDUST MEMORIES regia di Woody Allen

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     7 / 10  09/05/2013 20:17:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo aver omaggiato Bergman quasi per inerzia Allen lo fa anche con Fellini.
Allora chi come me per l'opera del maestro italiano prova un orgoglioso campanilismo, a contatto con questo lavoro proverà un po di repulsione, è naturale benchè ammiri Woody, il suo cinema e l'evoluzione che questo ha avuto ispirandosi ai lavori dei suoi pigmalioni. Mettiamola così, vuole essere talmente felliniano da rendere chiara la fonte da cui ha attinto anche a chi di cinema non mastica poi tanta cellulosa.Che Allen negli anni precedenti con i suoi capolavori abbia vestito più volte le sembianze del protagonista attraverso il suo alter ego è innegabile, perciò la struttura alla 8 1/2 non è un pretesto per mettersi in scena identificandosi nel personaggio ma probabilmente la diegesi narrativa su cui scrivere il suo testamento (e il titolo sembra suggerirlo); Allen dopo aver raggiunto tutto, successo di pubblico, fama internazionale, conquistato la critica, aver portato un segno indelebile nella storia del cinema, ottenuto ogni riconoscimento possibile fa un primo bilancio e tira qualche stoccatina autocritica ma anche a ciò che gli ruota attorno: a quella parte di fan cerebrolesa che non ha saputo apprezzare il progresso sofisticato della sua commedia, agli oscar.. smitizzandoli "scambierei l'oscar per un secondo in più di vita", ai produttori che ficcano il naso storpiando il finale dei suoi film poichè non lasciano un epilogo consolatorio, e infine alle sue muse disadattate che si accavallano forse in cerca più di una figura paterna che di un amante.

Ps esordio premonitore per la Stone da donna fatale

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