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UN PICCIONE SEDUTO SU UN RAMO RIFLETTE SULL'ESISTENZA regia di Roy Andersson

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Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade     2 / 10  29/07/2017 01:38:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se un film non è piaciuto, non si deve temere di abbatterlo con un voto negativo solo perché ha vinto il Leone d'Oro a Venezia. Si potrebbe discutere sul fatto che non tutti i premi coincidono con la qualità, ma sicuramente non interpretano sempre la soddisfazione o il gradimento del pubblico. Questo ne è un esempio molto chiaro e parlante. Già dal titolo si avverte un fastidio che spinge a voler comprendere il perché di quelle parole messe lì per caso, senza un significato ben preciso. Ma il titolo è forse l'aspetto più gradevole di questo noiosissimo e narcisistico lungometraggio , privo di sostanza e adatto ad un pubblico forzatamente intellettuale che indossa la maschera dell'intenditore per fuggire dai luoghi comuni e dal banale. Se da un lato abbiamo i commercialissimi thriller americani , sull'altro estremo si pongono film come questo dove il pretesto di una tecnica cinematografica cade solo nell'eccentricità . Film pessimo