caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

L'URLO E IL FURORE regia di James Franco

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  10/11/2016 10:11:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non mi è possibile, non avendolo letto, far confronti con il romanzo "L'urlo e il furore" di William Faulkner, da cui ha preso ispirazione per questa sua ennesima ed ambiziosa prova il regista/attore (ma non solo) James Franco.
Diviso in tre capitoli (lo scritto ne contava quattro) narra la vicenda della famiglia Compton, da ricchi proprietari terreni ora ad un passo dal baratro. Ambientato agli inizi del '900 e permeato da una forte vena decadentista si basa sulle storia dei tre fratelli maschi di Compton House.
Ad aprire le danze c'è Benji. E' lo stesso Franco a interpretare andando spesso sopra le righe un giovane uomo ritardato, anche se il difetto principale resta nel voler aderire ad uno stile molto "malickiano" con ridondanti voci fuori campo, musiche enfatiche, inquadrature ricercate e giochi di luce particolari. La scelta estetica resta per tutta la durata della pellicola, anche se risulta più evidente in questo segmento.
A seguire entra in scena lo studente universitario Quentin, tormentato e sensibile, è l'elemento più sfuggente dei vari personaggi. Si chiude sull'avido e crudele Jason, con look vagamente riferibile ad Hitler è il rampollo meno nobile, soprattutto nella gestione del rapporto con la giovane nipote.
Il comune denominatore di queste esistenze è Caddy, la dolce sorella che in modo più o meno diretto influenzerà le vite di tutti.
"The sound and the fury" risulta pellicola un po' sfilacciata, a tratti oltremodo filosofeggiante attraverso le parole di un padre alcolizzato, illuminato ma assente, molto funzionale (probabilmente) su carta, poco efficace alla lunga in questo contesto dove ben presto si avverte un fastidioso effetto saturazione. Se le relazioni interne con relativa disgregazione sono colte con buona precisione, a mancare sono i passaggi fondamentali per comprendere al meglio la natura dei personaggi, incapaci di andare oltre ruoli troppo limitanti.
Non priva di fascino la pellicola di Franco rispecchia l'ambizione del poliedrico autore californiano, riuscendo però a brillare, più che altro, solo dal punto di vista della forma.