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GOODNIGHT MOMMY regia di Veronika Franz, Severin Fiala

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Cagliostro     4 / 10  28/09/2016 10:45:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non posso condividere l'entusiasmo dei commenti che precedono. Li ho anche letti con attenzione per capire se fosse sfuggito a me qualche cosa di questo gioiellino che gioiellino non è e spiego subito il mio personale punto di vista.

Questo film potrebbe essere definito un (abominevole) incontro fra la cinematografia di Michael Haneke e quella di Jee-woon Kim.

Il connubio è insensato: la violenza efferata e gratuita non è violenza gratuita se alla base c'è un trauma che ha creato una degenerazione psichica e più specificamente:



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Delle due l'una: o la violenza è gratuita o è motivata.

Il film è scritto malissimo, con dialoghi pessimi e situazioni irritanti:
chi lo osanna ha visto la sequenza che vede protagonisti i due raccatta fondi della Croce Rossa?
Ah ma forse i due registi volevano scivolare nel grottesco e io non ho capito il cambiamento di registro? No, così non è: hanno semplicemente scritto una scena pessima oltre che irritante e l'hanno girata pure male.

Vogliamo parlare del :


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Insomma il film è scritto malissimo e si sottrae anche alle più elementari regole di grammatica cinematografica.
per esempio:

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quindi sostanzialmente è proprio l'impianto narrativo di questo film che fa schifo.
anche la regia è mediocre perché è supponente e fuori registro narrativo, ma queste sono scelte stilistiche su cui si può passare sopra, ma la scrittura no.
Scrivete un film con una coerenza narrativa intrinseca e avrete scritto un film... qui si parla di ritornare alla scuola elementare.
Il solo attore convincente è Susanne Wuest. I due gemelli sono in parte, ma spesso fuori dalle righe.
Il prete e i due della Croce Rossa sono imbarazzanti.

Mi dispiace, ma un film del genere non lascia nulla, non regala emozioni e racconta un dramma psicologico ormai abusato e che altri autori degni di essere definiti autori hanno saputo raccontare molto meglio, con coerenza narrativa regalando un forte impatto emotivo, nel rispetto della grammatica cinematografica, dei risvolti psicologici e della struttura filmica delle loro opere.
qui non siamo neppure all'ABC.
Cagliostro  28/09/2016 10:59:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
chiedo scusa per le mie imprecisioni sintattiche dovute alle varie volte che sono stato interrotto durante la stesura del commento e che poi, pigramente non ho riletto...

e mi sono dimenticato pure di citare gli infelici riferimenti alla filmografia di Aldrich... ma pazienza...
Elfo Scuro  04/02/2023 04:32:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Secondo me vi è una lieve ed efferata critica su piccolezze che sono comunque dei mezzi narrativi e basta.

Non stiamo parlando di un capolavoro della prima decade del duemila, però è girato bene ed è al di fuori di determinati canoni fin troppo americani. Se nel futuro hai poi visto "The Lodge" capirai bene dove vuole parare il riferimento.