caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

CAMP X-RAY regia di Peter Sattler

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Giovans91     7½ / 10  19/01/2015 20:08:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Presentato in anteprima al Sundance Film Festival. La pellicola è stata particolarmente apprezzata per l'interpretazione di Kristen Stewart: con questo titolo e con "Sils Maria", la giovane attrice sta dimostrando di aver raggiunto una certa maturità artistica. Il regista Peter Sattler, è riuscito a tirar fuori la vera Stewart, permettendole di sfruttare al meglio il suo talento, avvolgendola in una realtà che è più adatta alla sua personalità. Indossa la mimetica con l'intensità di una roccia fredda, rompendosi lentamente quando si apre ad un prigioniero.
"Camp X-Ray", si concentra sulla nascita di un'amicizia insolita, tra la soldatessa Cole di Guantanámo (interpretato da Kristen Stewart) e il detenuto, di nome Ali (interpretato da Peyman Moaadi di "Una separazione"), prigioniero da 8 lunghi anni. Amicizia nata durante le ronde di controllo attorno alle microscopiche celle dei detenuti, (secondo le regole della prigione, i soldati non devono essere in alcun modo identificati col loro nome né tantomeno aprirsi e raccontare di loro stessi).
Quest'amicizia, porterà il soldato Cole ad immedesimarsi nella parte opposta: l'esperienza di Guantanámo la farà maturare, e le farà vedere le cose sotto una prospettiva completamente nuova.
I tempi narrativi di questo film sono lenti, ma è così che dove essere. Lo spettatore si dove immergere in un ambiente claustrofobico come i blocchi delle celle e la routine impossibile da fermare. Il regista ci ha voluto far provare in poco più di due ore l'inferno che vivono guardie e i detenuti.
Film denso, con una narrazione lucida, solida e compatta. Il film si propone di aprire uno squarcio in quel che rappresenta l'inferno di Guantanámo. In questo inferno nulla accade che non sia sul programma e sull'ordinamento giornaliero, dove i detenuti o carcerieri vengono condannati a vivere tutti i giorni le stesse identiche cose senza mai uscire da questa spirale infernale.
In definitiva si tratta di un film introspettivo, che merita di essere visto.
Consigliato.