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VIVIANE regia di Ronit Elkabetz, Shlomi Elkabetz

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The Gaunt     8 / 10  03/06/2015 22:34:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Viviane reca nel suo sguardo tenace e malinconico la sentenza di una condanna. Condannata per essere donna, condannata nel contesto di uno stato che si definisce democratico, ma che al suo interno non vi è laicità ma il giogo di un vincolo di una legge religiosa che condanna la donna ad essere sottomessa alla volontà dell'uomo, perchè solo l'uomo può liberarla da un vincolo come quello matrimoniale. L'atto stesso del divorzio, il rituale che lo accompagna è qualcosa che fa coincidere il tragico con il ridicolo. E' una storia kafkiana perchè si parte dalla premessa di una condanna sicura e nel volto di quella donna, un volto di un'espressività che trasmette dolore c'è la consapevolezza di catene che non verrano spezzate. Essenziale e lucido, dalla messa in scena povera ma di contenuti ricchi e potenti nella loro denuncia.