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GLI ASSASSINI SONO NOSTRI OSPITI regia di Vincenzo Rigo

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Alpagueur     6 / 10  26/07/2021 17:34:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gli assassini sono nostri ospiti (The Killers Are Our Guests) è uno dei gialli più difficili da trovare, e ciò non sorprende in quanto il film non aderisce davvero alla trama e ai temi comuni del Giallo. La trama di base è più sulla falsariga di un film d'exploitation (o 'di sfruttamento', genere cinematografico che mette da parte la ricerca di valori artistici per portare in scena elementi più forti, con l'esibizione esplicita di scene di sesso e di violenza), in quanto presenta al centro persone tenute prigioniere dai criminali nella propria casa. In effetti, esiterei davvero a definire questo film un giallo; non c'è proprio nulla nel film (a parte il titolo e il fatto che è italiano ed è stato realizzato a metà degli anni settanta) per identificarlo come un giallo autentico. Come accennato, la trama si concentra su una coppia intrappolata all'interno della propria casa da una banda criminale. La banda ha rapinato una gioielleria, ma uno di loro si è fatto sparare, così decidono di rintanarsi a casa del dottor Guido Malerba in modo che il ragazzo ferito possa ricevere cure mediche. Tuttavia, non tutto va secondo i piani una volta che la banda arriva a casa del dottore, poiché le cose iniziano a crollare quando un altro membro della banda, di nome Eddy, si presenta a casa del dottore. Come probabilmente avrai intuito, questo film non fa molto per me come giallo, ma come film di sfruttamento non è male. L'interazione tra i vari personaggi principali è la spina dorsale del film, ed è abbastanza interessante, anche se un po' lenta. Il fulcro dell'azione è una scena lesbica, che è stato di gran lunga il momento migliore del film per me. Penso che il motivo per cui questa scena è nel film sia dovuto al fatto che questo genere di cose era popolare nei film italiani degli anni settanta (e questo è il motivo per cui i film italiani degli anni settanta sono popolari con me!), ma anche così funziona abbastanza bene nel contesto del film. La recitazione è abbastanza decente, con l'attore italiano Antonio De Teffè (7 scialli di seta gialla) alla guida di una formazione esperta che include Margaret Lee (La bestia uccide a sangue freddo), Luigi Pistilli (Reazione a catena) e Gianni Dei (Giallo a Venezia). Nel complesso, non dirò che questo film vago è uno dei migliori film usciti dall'Italia negli anni settanta (in realtà non è affatto vicino), ma è uns corsa decente e sono sicuro che sarà apprezzato da chiunque sia disposto a rintracciarlo. La colonna sonora di Roberto Rizzo (diretta da Nando de Luca) è fantastica e realizzata da un amico stesso del regista. Su un numero di Nocturno fu intervistato Vincenzo Rigo che dichiaró che il film gli fu commissionato all'inizio con una sceneggiatura ridicola e il film doveva essere girato così siccome inizialmente avrebbe fatto solo poche sale nei cinema di provincia...cambiò gran parte della sceneggiatura e ne venne fuori un piccolo gioiellino che all'epoca ebbe pure un discreto successo. A Luigi Pistilli non è stato dato molto da fare, badate bene, ma la parte finale con i piccioni che atterrano al contrario è stata divertente. Come è stato divertente anche il bacio che il travestito con la parrucca rossa manda a Eliana, rea di avergli rubato la macchina all'inizio e grazie al quale la polizia riesce a incastrare la coppia di fuggitivi all'aeroporto proprio poco prima di partire per l'Argentina. Insomma non proprio un giallo, ma comunque un discreto filmetto d'exploitation, con una intrigrante ost che gli fa guadagnare qualche punto in più.