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SORRISI DI UNA NOTTE D'ESTATE regia di Ingmar Bergman

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amterme63     6½ / 10  10/10/2010 23:28:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Con questo film Bergman si fa conoscere in tutto il mondo, grazie alla conquista di un premio al festival di Cannes. Si tratta quindi di un film importante, che permetterà al grande regista di acquistare fama, considerazione e fiducia finanziaria presso i produttori cinematografici. Grazie al successo di "Sorrisi di una notte d'estate", Bergman da ora in poi potrà usufruire di maggiore libertà nella scelta dei soggetti e nella sua realizzazione. La via è aperta al "Settimo sigillo".
Eppure, secondo me, questo film rappresenta piuttosto un passo indietro qualitativo rispetto ai film precedenti. Non tanto per la ripetitività del soggetto (la solita storia di coppie che affrontano crisi, tradimenti, confessioni, riconciliazioni), quanto per il modo manierato e stilizzato con cui viene trattato.
Fino a "Lezione di amore", dietro a tutte le storie, i personaggi e le varianti stilistiche, c'era sempre sentimento e passione, espresso con molta forza e umanità. Le storie coinvolgevano e facevano calare lo spettatore in situazioni che avevano vissuto o avrebbero potuto vivere. Si creava complicità e partecipazione. Regnava incontratato lo spirito di Strindberg e dei grandi scandinavi, attenti soprattutto all'aspetto emotivo e passionale che vivifica ogni aspetto della vita sociale.
In "Sorrisi di una notte d'estate" invece Bergman sceglie di mettere l'accento sulla forma con cui vestire i contrasti umani, piuttosto che sull'impatto emotivo. Dalla prima all'ultima inquadratura è un susseguirsi di battute ironiche, argute e puntute. In pratica è il trionfo del teatro di Marivaux, con la sua leggerezza, ironia, levità e il distacco bonario.
Del resto in tutto il film si respira un'aria settecentesca. Era tipico del XVIII secolo infatti dividere la storia e i personaggi in due livelli: quello dei personaggi altolocati con militari bellimbusti, borghesi, giovani idealisti romantici, oppure giovani donne nullafacenti annoiate, mature sciantose, amazzoni; il livello "basso" con cameriere spiritose e procaci e personale di servizio dalla mano facile. Le storie si intrecciano fra di loro e si creano alleanze e piani a sorpresa.
Come tutte le commedie che si rispettano anche questo film finisce ovviamente con il lieto fine e con l'accomodamento generale.
Tra l'altro questo è forse il film più teatrale di Bergman che ho visto fino ad ora. E' un teatro ampiamente vivificato dalle qualità cinematografiche delle inquadrature, delle disposizioni in scena e della recitazione espressiva e genuina degli attori.
In ogni caso a farla da padrone è il gioco delle battute e delle situazioni ironico-comiche veramente carino, divertente e di buon gusto..
Per il resto I personaggi sono troppo tipici e la storia troppo artefatta per poter lasciare qualcosa nell'animo di chi guarda.
Insomma si tratta più che altro di un divertissement alla moda anni '50, ben congeniale al gusto dei francesi di Cannes. Oggi mostra decisamente molte rughe.
Da notare la censura bacchettona e ipocrita che c'era allora in Italia. Sono state tagliate due scene: in una la padroncina e la sua cameriera ridono allegre e complici, buttandosi sul letto, abbracciandosi e dandosi un bacio. Una cosa naturalissima e spontanea fra chi sente simpatia reciproca. I morbosi censori ci hanno visto invece qualcosa di saffico! Perversi, davvero. Poi hanno tagliato una scena in cui il romantico virtuoso che assiste ai giochi amorosi dei camerieri, si raccomanda a Dio che gli faccia provare anche a lui un po' di sani peccati. Era troppo per i bacchettoni italiani di allora, l'incitamento al peccato sessuale !!