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AMERICAN SNIPER regia di Clint Eastwood

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Giovans91     9 / 10  05/01/2015 15:15:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
CAPOLAVORO! Non volevo aspettare la fine della recensione per annunciare una simile esclamazione, perché penso che senza questa indicazione, che ai miei occhi pare ancora riduttiva, sarebbe stato difficile riuscire a far percepire il mio entusiasmo tramite le semplici parole che da qui in poi verranno a seguire.

Chris Kyle, 'la leggenda', il più letale cecchino della storia recente americana, ovvero per l'esercito USA il famoso American Sniper. Colui che è stato impegnato in quattro estenuanti missioni in Iraq nei primi anni duemila. Questa è la sua storia.
Clint Eastwood prende da parte la star Bradley Cooper e lo cambia esteticamente e caratterialmente, facendolo immedesimare in un militare semplice del Texas che si trasforma in un soldato implacabile sui tetti di Baghdad. Bradley Cooper fa una performance eccellente, convincente e veramente sentita, così come Sienna Miller, nel ruolo della moglie di Chris Kyle.
Una regia maestosa quella di Clint Eastwood, alta scuola tecnica di un cinema classico. Tecnicamente il film offre magnifiche inquadrature e scene ricche di tensione. Questo nuovo lavoro di Eastwood denuncia le atrocità della guerra, in entrambi le parti coinvolte, senza mezze misure.
American Sniper è tecnicamente l'ennesima conferma che il suo regista è da questo punto di vista, indiscutibile.
Pellicola che vuole mostrare la vita di Chris Kyle e di coloro che lo circondano, amici, familiari e soldati, tralasciando invece tutte vicende politiche e le varie strategie di guerra. Analizzare un unico soggetto e ampliarlo su un grande scenario come quello della guerra è una cosa che ho apprezzato e amato di questo film.
Soffriamo con Chris, per la sua vita e per il rischio di perdere la sua famiglia, lo osserviamo nel suo percorso emotivo interiore, dagli abissi reali a quelli post-traumatici che ogni reduce porta con se.
Il film rappresenta un'occasione di riflessione, il regista infatti evidenzia come l'inferno e l'orrore della guerra, una volta che siano vissuti direttamente, possano facilmente mutare e non solo in una mera dipendenza fisica, ma anche in un'etica e morale.
La pellicola inoltre, offre uno spunto riflessivo anche sulle conseguenze psicologiche subite da Kyle, continuamente terrorizzato dagli incubi della propria esperienza.
L'epilogo mi ha sconvolto e scioccato, mi ha lasciato senza parole, un finale inaspettato che ricorderò per sempre, uno dei più commoventi e tecnicamente perfetti visti in un film, una sequenza che fa rabbrividire per quanta delicatezza e maestria Eastwood ci mette, tragica e struggente. Il regista sceglie però di non mostrare tutto della fine della 'leggenda'. Forse ovvio a questo punto dire che il vero male è quello celato nei propri confini.
Kyle non era affatto immune agli effetti di natura psicologica generati dalla guerra, ma per un'assurda ironia del destino, la beffa si compie proprio a casa, lontano chilometri dalla sanguinosa guerra che lo ha visto protagonista.

Questo è un film da vedere, perché io lo ritengo uno dei migliori degli ultimi anni. "American Sniper" sono sicuro che conquisterà il cuore di tutti, come ha conquistato il mio, e spero anche quello dell'Oscar Academy.
Indimenticabile.