caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

AMERICAN SNIPER regia di Clint Eastwood

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
BlueBlaster     8 / 10  09/01/2015 01:24:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Alla soglia delle 85 (ottantacinque !) candeline l'amato Clint Eastwood, spinto da una irrefrenabile vena patriottica, confeziona un mezzo capolavoro del Cinema bellico statunitense...per certi aspetti una sua versione di "Full Metal Jacket" arrangiata alla biografia di un pluridecorato cecchino dei giorni nostri.
Non posso dire che la storia sia bellissima, semplicemente è realtà (magari con qualche ricamo) e come realtà va presa con le pinze...Clint ce la mostra dalla prospettiva del repubblicano patriottico che ne ha viste e sentite troppe per non odiare il terrorismo, se poi ci riflettiamo un poco però una persona che uccide centinaia di persone a sangue freddo (tra cui donne e bambini) e non prova rimorsi con la scusa che stava svolgendo il proprio compito NON E' PROPRIO UN EROE DA SANTIFICARE.

A parte questo il film è davvero bello...realizzato in modo ineccepibile sotto il profilo tecnico.
La regia ti catapulta tra le macerie di un Iraq che sembra l'inferno in terra, e qui mi sorgono dubbi su quanto effettivamente Eastwood abbia il merito di certe sequenze adrenaliniche ed esplosive.
Alcune riprese aeree e panoramiche immergono lo spettatore nelle location.
La fotografia è mozzafiato in tutti i contesti ed eccelle nell'ultima azione nel bel mezzo di una tempesta di sabbia...oppure negli scorci da cartolina (di guerra) che ogni tanto ci vengono proposti.
Io l'ho goduto al cinema (e dove sennò) in una sala stracolma di giovedì sera...il sonoro era da cardiopalma in certe sequenze.
Certe scene sono davvero molto forti anche se si cerca di non calcare troppo la mano ma solo di accennare la violenza...comunque qualche testa tagliata la si vede e di morti ce ne sono sin troppe.
Forse le parti di film, necessarie, in cui se ne torna in famiglia sono un poco noiose e nettamente inferiori agli sviluppi di ritmo delle parti belliche.

Bradley Cooper bravissimo e credibile, pure somigliante al vero Chris Kyle, nel dare forma a questo ambiguo personaggio...una vera e propria macchina da guerra che deve pure combattere una guerra con se stesso e la sua sanità mentale quando viene sbalzato nella "vita normale" che non più sente propria.
Mi è piaciuto come la sceneggiatura, con piccole frasi o immagini, cerca di toccare vari aspetti di quello che comporta la guerra...
Il perché uno si arruola, l'addestramento dei Seals, la vita al campo base e tra soldati, il ricambio di marines nei battaglioni, il come le persone recepiscono in modo diverso la guerra (emblematico l'incontro tra i due fratelli "al cambio della guardia" in cui uno non vede l'ora di tornare in Iraq e l'altro di andarsene), il terribile disturbo post traumatico da stress ecc...

A livello di intrattenimento funziona, il ritmo c'è, la storia è significativa ed attuale, la realizzazione è ottima...sarà che ce l'ho su a morte con gli estremisti ma Clint mi trova con il pollice in su!
gemellino86  09/01/2015 19:57:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non possiamo essere tutti dei santi.
BlueBlaster  10/01/2015 03:18:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma io vorrei essere uno come Chris Kyle...che fa il cùlo a quei bastardi!
La mia considerazione era oggettiva nel dire che Clint, nella sua saggezza, poteva essere più superpartes.