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LA TEORIA DEL TUTTO regia di James Marsh

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7½ / 10  29/01/2015 02:18:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo "the imitation game" ecco un altro buon film, bello e profondo per molti versi, controverso per altri. Credo dipenda da questa sorta di agiografica posizione verso "il genio" che tratta l'handicap con un sottile filo di accomodante buonismo. Un po' "Shine" o ancora "My left foot" riletti alla luce della scienza per un protagonista che, guardacaso, suscita empatia e simpatia SOLO quando la malattia comincia ad aggravarlo fisicamente. Probabilmente pochi non eletti al rango di geni porterebbero con se' i rami dell'affetto planetario, in certe condizioni fisiche. Lo dico con vergogna, conoscendo indirettamente, anche per il lavoro che svolgo, l'emarginazione sociale in casi del genere. Tuttavia i due attori sono straordinari, e diversi fotogrammi - come quando Stephen cerca invano di raggiungere il figlioletto sulle scale, vs sguardi incrociati di una difficile paternita' sono indimenticabili. Sono convinto che cio' che spinga l'Uomo a superare certi steccati sia anche una necessaria forza spirituale, malgrado la laicita' scientifica del personaggio. E' tutta qui, e non e' poco, la forza di un film che racconta le ferite temporali di una morte annunciata accantonata al servizio di una vitalita' insolita, anticonformista e infinita. E' la bellezza di una vita per un film che si vorrebbe laico, ma intrinsecamente ha qualcosa di religioso