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LA GUERRA DEI MONDI regia di Steven Spielberg

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     6 / 10  01/07/2005 02:15:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"E pensare che tutto questo potrebbe accadere veramente... tra di noi"

Come giudicare un film del genere senza seguire l'orda prevedibile dell'emotività? Beh lo sappiamo: il mondo è cambiato (in peggio) e degli alieni cordiali e nostalgici di "incontri ravvicinati" ed "et" resta ormai un pallido ricordo Il mondo è cambiato, e Spielberg fagocita la dimensione umana (e il marketing) ad ogni nuovo lustro... ha cominciato mettendo in risalto le paure inconsce e individuali (Duel e Jaws), ha prestato attenzione alla terra felice più (Incontri ravvicinati) o meno (Et) di ospitare l'ignoto, ci ha portati a Indiana Jones facendo vendere milioni di copie a un riciclatore come Wilbur Smith, ha contemplato (e non giudicato) la guerra preventiva di minority report e il rapporto uomo-macchina, ha resuscitato i dinosauri, sdoganato abilmente personaggi ambigui come Schindler, rinvigorito il cinema bellico col soldato Ryan, e dopo i terminal di un'aeroporto ci porta in casa l'apocalisse di Wells Modernariato impellente, ma sulla scia di un'etica sciovinista piuttosto insolente
Forse ho mangiato pesante, ma il mio stomaco starebbe meglio se non sapessi che il primo black-out avviene in Ucraina ex Urss (come a dire il solito nemico... estinto e da estinguere), che la popolazione impreca contro il terrorismo (quello di bin Laden o di Abu Ghraib? di Ramsfeld o di Hussein? - a volte sono facce della stessa medaglia, come suggerito dall'eccellente atto finale di Star Trek), che il figlio di Ray/Cruise salva la gente come sul titanic perchè "gli americani devono farlo" e segue i marines con quella frasetta ("io devo andare") che puzza di propaganda bellica lontana un miglio (se qualcuno ha in mente le immagini dei soldati gambizzati dall'ultima assurda "missione irachena" sa benissimo di cosa parlo), se il monito del protagonista alla figlia non fosse "sei al sicuro nel tuo spazio" e l'Eroe del moderno far-west chiamato universo non si premurebbe di salvare esclusivamente il suo, di spazio Tutto è tanto prevedibile quanto risonante, tanto ovvio quanto inesauribile dal punto di vista tecnico. Sorretto da una fotografia a dir poco straordinaria seppur profanata dal digitale, con certi cieli à la Munch che realmente incutono un timore teologico/spirituale (sull'assenza/presenza di Dio vs. Shyamalan, sull'impotenza della specie nel suo habitat), il film è innegabilmente straordinario ed efficaci soprattutto come parabola sulla fragilità umana nel suo tempio (la terra) La cosa imbarazzante è che non servono nè Wells nè Welles (noto cronachista nel lontano 1938, un bell'esemplare di impudenza per i fini che giustificano i mezzi) per creare tutto questo, e allora allo spavento consegue una fortissima rabbia, rabbia per chi
per tutti quelli che non tentano neanche di esprimere che il male puo' venire da dentro (toh mi capita Spielberg in mano ma potrebbe essere un'altra carta tra le tante)
per chi dell'ignoto ha una sola immagine, uno stereotipo di morte distruzione e mostruosità, ma non sa di chi sta parlando (cos'è l'Islam? E' esistita la guerra fredda e perchè)
per chi dalle macerie del ground zero ha trovato solo l'inganno di una sciagura ritrovata
per chi continua a fabbricare bombe nucleari (occidentali) e vuole deternere il primato assoluto (gli alieni dotati di armi e mezzi in grado di trasformare anche le bieche certezze di difesa della terra, e sopprimere scudo spaziale et affini facile capire CHI siano oggi) e che presto o tardi ci porteranno a un conflitto l'ennesimo di proporzioni, appunto, planetaria (da quell'Iran di cui si parla tanto oggi)
per quei popoli che, come nell'epilogo, sognano di essere ETERNI, salvati dai mezzi che DIO ha dato loro, e per questo supremazie in grado di combattere contro tutto e tutti (l'idealismo dei marines, traditi e plagiati, è sacro)
Ovviamente il film in sè è un prodotto, sarebbe potuto essere un capolavoro senza queste riserve e le migliaia di citazioni che S. ci riserva qua e là L'effetto-cinema di Spielberg è proprio come quello del protagonista, al sicuro nel suo spazio, nella sua ellissi dove si ricorda dei dinosauri di Jurassic Park e muove i fili della sua recita, portando i mostri meccanici dello spazio all'ispezione visiva dei Velociraptor o degli occhi in codice di Minority Report, che fra l'altro è anche uno dei momenti più vicini alla versione di Huskin del 1953. E in questo senso, il film è (ma sì) davvero fantastico. La follia Nietzschiana di Tim Robbins - personaggio che deve qualcosa allo stesso di "io sono leggenda" di Matheson o l'incredibile attacco della folla alla macchina di Cruise - lunga sequenza girata magistralmente, Roy scende dalla macchina qualcuno vede la sua pistola l'impugna e poi spara voci nella folla grida si amalgamano al resto, la tregenda dell'umanità è al suo atto definitivo - rendono splendidamente il teorema dell'uomo quando, messo nelle condizioni di non potersi difendere, affronta l'irrazionale follia del suo bisogno (atto estremo) di sopravvivenza. Poi pero' tutto si perde, il cowboy del ventunesimo secolo (altro non è che l'emblema dell'Uomo come forma Universale) torna dalla polvere e allora Dio in persona potrà compiacersi di non essere stato presente (peccato che i mali del mondo dimostrino qualcosa di diverso) Il film giusto al momento sbagliato, o viceversa Noi assistiamo a una quieta canonica che è già deterrente nei quartieri del degrado edilizio quando la mano(dopera) umana ha già lasciato il suo segno diabolico, sprezzante, di dubbio gusto, ovviamente alieno. Mi chiedo se negli studios Spielberg e i suoi "profeti repubblicani" ci abbiano mai pensato
Heyitsmeuthere  01/07/2005 10:59:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
un fiume di parole che ti avvolgono, ipnotizzano, narcotizzano come le braccia di Morpheo prima di abbandonarsi al sonno, parafrasario articolato e competente per carità ma che dice poco o niente e al di là della miriade di personaggi che citi, c'è a mio avviso una sola frase sulla quale vale la pena fare chiarezza "film giusto al momento sbagliato". Davvero?
Anvelicon  01/07/2005 17:03:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie.
Avrei voluto scriverlo io questo commento.
E poi diciamolo una volta per tutte: essere contrari alla politica del governo degli Stati Uniti non può e non deve voler direessere anti americani.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  02/07/2005 09:12:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io so che senza gli Usa probabilmente non avrei acquisito tante cose, a livello letterario e cinematografico, il mio immaginario (purtroppo o per fortuna) è quello, ma qualche volta non mi dispiace fingere di essere antiamericano, si prendono troppo sul serio e pretendono di essere al centro del mondo Mi auguro che non andremo incontro a una terza guerra mondiale, ma non darei certo la colpa solo a loro. Questo film mi ha un po' irritato: sembra inapellabile l'autoritarismo che mette gli Usa a modello e al traguardo di tutti i paesi occidentali. E' a quel punto che il mio "modello" si incrina e rivendico la storia e la cultura cronologica della cara, vecchia Europa Non c'è confronto
Anvelicon  04/07/2005 12:15:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
per fortuna sembra che terremoti, disastri naturali, invasioni aliene e comuniste avvengano sempre e solo da loro.
Che kulo
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  05/07/2005 14:01:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì è proprio così ... peccato poteva essere un bel film teologico sulle paure dell'umanità sulla fragilità terrena invece... Cmq se non altro è tornato il cinema di fantascienza metaforico capirai...
Anvelicon  06/07/2005 17:58:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si però da Spielberg non me lo aspettavo. va bene, ha dato vita nei suoi capolavori ai sogni e le paure, le ansie di tutti noi, ma arrivare ad un film così di propaganda...se ci ripenso l'unica scena degna, secondo me, di nota, è quella nella quale centra una sedia mente è intento a fuggire dal suo giardino di casa spaventato dai fulmini; Ecco0 questo avrei voluto vedere, l'irrazionalità dell'uomo alle prese con qualscosa di sconosciuto, privo di filtri e prevenzioni della propria coscienza
Anvelicon  06/07/2005 17:59:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
naturalmente a fuggire è Tom Cruise
Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  07/07/2005 09:10:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
'invasioni aliene e comuniste'...

Ahahahha... ;-)



Anvelicon  07/07/2005 09:44:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Già, stanno sempre in agguato attenti ad ogni minimo errore degli americani pronti per..... ma tu guarda 'sti invidiosi.
spfan  01/07/2005 08:44:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
volevo farti solo un piccolo appunto...bellissimo commento, ma cruise e la figlia difendono solo il proprio spazio proprio perchè l'eroe qui non c'è,nn c'è nessuno che possa difendere l'umanità,devono pensare solo a salvare la propria pelle
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  01/07/2005 11:00:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sìl'ho capito è una figura stoica probabilmente mi riferivo all'egoismo che regna in questi anni Mi spiace solo di aver calcato un po' la mano sull'antiamericanismo ma in realtà sono un'utopista che vorrebbe vivere in un mondo senza eserciti
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  01/07/2005 11:20:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E se vuoi puoi mettere quella frase al contrario "film sbagliato al momento giusto" e non cambierebbe nulla Insomma, se vogliamo metaforizzare il film come ai bei tempi di Jack Arnold va bene è ok, altrimenti l'umanità che Spielberg vuole salvare dagli alieni fa di tutto per incentivare quel processo di distruzione universale che non ha bisogno purtroppo di astronavi e alieni per diventare realtà basta che ti guardi intorno... quanto al mio comm., beh io non ci riesco a scrivere due o tre righe per un film tanto importante (indipendentemente dai suoi meriti) ma non credo nemmeno di non aver detto "nulla"