Ciumi 8½ / 10 19/07/2009 20:23:49 » Rispondi Scorre assieme al sangue del metallo fuso. La carne va verso un mare di lamiera. Tutto si contorce in un sistema nervoso fatto di tubi, cinghie, cavi elettrici, in un amplesso metallico che strige a sé il corpo umano. In una vita senza più significato, l’alta velocità, il rischio, il dolore proprio e quello degli altri, sono le uniche sorgenti ove attingere il senso del piacere. L’incidente automobilistico diviene dunque momento d’orgasmo. Esperienza da ricercare e riprovare più volte. Come se nulla vi fosse di eroticamente vivo se non durante quel momento di sofferenza e distruzione che ci avvicina alla morte. Disturbante e incantatorio, “Crash” tocca un’altra tappa del personale itinerario di Cronenberg. Ne approfondisce una delle tematiche ricorrenti: il rapporto uomo-macchina. E come in altri suoi film, il regista ce l’appiccica addosso, ce la fa provare, ci turba e quasi ci fa vergognare.