Satyr 9½ / 10 18/07/2011 20:03:29 » Rispondi Il corpo e la carne, da sempre protagonisti principali della poetica cronenberghiana, nella versione pù sgradevole e indigesta. Ma esiste forse un altro modo per raccontare in maniera così lucida e diretta il culto della perversione umana? Inferno dell'insoddisfazione e fascinazione per la morte. Alla fine di tutto, solo rottami. Come in un incubo senza fine.