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MAD MAX: FURY ROAD regia di George Miller

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Italo Disco     10 / 10  30/05/2015 02:32:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Quando tutti gli archetipi irrompono senza decenza, si raggiungono profondità omeriche. Due cliché fanno ridere, cento commuovono. Perché si avverte oscuramente che i cliché stanno parlando tra di loro e celebrano una festa di ritrovamento". Pensiero di Umberto Eco riferito a CASABLANCA che m'è sempre rimasto in mente e che ho voluto rubacchiare per la celebrazione del ritorno di Mad Max. Si perché il film contiene un enormità di eccessi su ogni livello che molti film d'azione recenti si sognano. Lo dico più che un fan della trilogia postatomica inaugurata nel '79 sono un fervente cultore, da sempre affascinato dalla V8 Interceptor, dall'eroe solitario con la divisa nera, dagli inseguimenti mozzafiato, dal suggestivo deserto australiano, dalla violenza attutita dalla stravaganza, dai cattivi originali. Alla fine del film al cinema, un ragazzo dietro di me ha esclamato: "il prossimo che dice che F&F è un' americanata....", infatti ho voluto inserire la frase di Eco all'inizio proprio per questo, un action-movie con qualche truzzata è nella normalità, un action-movie pieno di spavalderie è magnifico. Dalle ambientazioni e dallo sviluppo della trama ricorda molto il 2° e il 3° capitolo con qualche reminiscenza del 1° (i ricordi di Max con le presenze fantasmagoriche dei suoi familiari, anche se mi par di rammentare che non ci fosse nessun aborigeno nel 1° film....), soltanto che viene spinto tutto al limite in una folle baraonda fatta di chiasso, montaggio frenetico e fotografia sfavillante, un bombardamento continuo agli occhi degli spettatori, un vero bene che il progetto sia stato portato avanti dallo stesso Miller; MAD MAX: FURY ROAD è un giocattolone da godersi con giubilo. Hardy non ha l'autorità di Gibson ma è adeguato, recita quasi di sottrazione, d'altronde per quasi tutta la prima parte indossa una maschera e per il resto non parla molto come di poca loquacità è Imperatrice Furiosa della divina Charlize Theron co-protagonista guerriera che "scippa" un po' la presenza a Hardy, a proposito delle poche chiacchiere c'è da dire che i dialoghi sono sempre stati un non-punto di forza della serie rendendo anche più fighi i personaggi ma soprattutto dando maggiormente importanza alle immagini, il vero segreto della saga. Tra le scenografie da segnalare le affascinanti distese sabbiose del Namib. Le musiche di Brian May erano tutt'altra cosa rispetto a quest'ultime di Junkie XL, quelle passate davano parecchio fomento, però fanno strada alle sequenze in modo egregio. Hugh Keays-Byrne che in INTERCEPTOR era il capo dei motociclisti che uccidono la famiglia di Max Rockatansky, è ancora il cattivo principale nel ruolo di Immortan Joe, una mezza sorta di Predator sbiadito incrociato con un grosso sorcio fuggito da DETECTIVE STONE. Un capolavoro andate a vederlo subito; se al cinema è meglio.