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TERMINATOR: GENISYS regia di Alan Taylor

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Quarta Zona     3 / 10  26/07/2015 02:03:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Prima di parlare del film, c'è una premessa obbligatoria da fare, una breve storia che ora vi vado a raccontare.
C'eravamo io, P2 e "occhi di ghiaccio". Non so come fossi finito a mangiare medovik con quei due, ma ero lì. A dire la verità non saprei ricordare nemmeno le coordinate geografiche di quel luogo, so solo che ogni stanza era illuminata artificialmente, senza una sola finestra - cosa che mi fece subito pensare a un rifugio sotterraneo o qualcosa di simile.
Assaporavo questo dolce russo, mentre gli altri due si scambiavano battutine su Kalinka, una cameriera sui 35 anni, donna insospettabilmente colta e terribilmente sensuale.
Ricordo che a un certo punto occhi di ghiaccio cambiò espressione, gli apprezzamenti di P2 sulle curve di Kalinka lo avevano stufato - quel piccoletto era troppo morboso, per me, ma anche per lui.
Fu così che iniziarono a discutere, con un tono che tradiva una certa preoccupazione, del programma "Unlucky Year 2017" e di come questa missione sarebbe stata l'unica ancora di salvezza per la razza umana. Incredibile, quei due stavano parlando della fine dell'umanità! davanti a me!
Per poco non mi strozzavo con un pezzo di torta. Iniziai a tossire, che imbarazzo! Occhi di ghiaccio si voltò verso di me - vorrà sincerarsi delle mie condizioni, pensai - e, invece, mi riferì le seguenti parole: "ma lei, cosa ci fa qui?".
Come? Non si era accorto della mia presenza? Eppure stavo là con loro da un'ora, sedevamo allo stesso tavolo di marmo nero, assaporavamo lo stesso dolce.
P2 si alzò di scatto e fece qualche passo indietro, mentre occhi di ghiaccio ordinò a due uomini armati, probabilmente spetsnaz, di portarmi via. Ma cosa stava succedendo?
Le due guardie riuscirono a immobilizzare ogni mia reazione, mi schiacciarono a terra, ammanettarono i polsi e m'infilarono la testa in un sacco che mi impediva di vedere. Successivamente sollevarono il mio corpo pieno di lividi e spingendomi con la canna di un AK-47 mi suggerirono di avanzare.
Ma dove mi vogliono portare? Perché mi stava succedendo tutto questo?
Destra, avanti, sinistra, sempre dritto, ora a destra, fermo! Aspetta qui! Poi sentì una puntura sul braccio: mi avevano iniettato qualcosa. Ero terrorizzato. Non ebbi nemmeno il tempo di pensare, quando venni spinto in quella che doveva essere una specie di cella.
Dopo pochi minuti incominciai a perdere le forze, il siero stava facendo effetto, chissà se mi sarei mai più risvegliato.
E poi, mi svegliai. Un mal di testa inenarrabile, lattine di Finkbrau tutte accartocciate intorno a me, un disco degli Amon Duul nel giradischi, "Il Processo" sul comodino e mezzo francobollo tra le avventure del Signor K. Ma¡­ ero in camera mia!
Ora era tutto chiaro. Quel mix di sostanze alteranti e krautrock mi aveva permesso di viaggiare nel tempo, di vedere il futuro. Sconvolto dalla scoperta e in preda a stati d'ansia, decisi di andare al cinema sotto casa, così, per distendere un po' i nervi. Il cinema del mio paese è piccolo, dà un solo film alla settimana e quello in programmazione era "Terminator - Genesys".

Ora, non sono mai stato un grande estimatore di Arnold SchwarzeStaffelnegger, anzi, ho sempre odiato il suo essere alfiere di un cinema muscolare e geneticamente nazistoide, eppure i Terminator di Cameron li ho amati tutti e due, nonostante il mitico culturista inespressivo e microcefalo. Sarà la mia passione per tutto ciò che concerne l'utopia negativa, sarà quel gusto cyber-punk, sarà che li vidi da ragazzino, ma Terminator 1 & 2 restano tra i miei film preferiti.
Questo capitolo, ahimè, mi ha deluso. O meglio, non è che sono proprio deluso, più che altro è quel rimanere interdetto di fronte alle soluzioni concettuali/narrative/stilistiche del film. Poi, passi l'uso massiccio di effetti speciali e scene d'azione ad minchiam, non soffermiamoci nemmeno sulla totale assenza di credibilità da parte di ogni interprete, ma la detonazione nucleare nello sviluppo della storia che avviene verso metà film?!
Capisco che si tratta del reboot di un roboot (che cazz?!?), ma qui sono andati oltre. Per dare quella parvenza di nuovo, ma soprattutto per spianare la strada a possibili sequel, hanno deciso di buttare tutto in vacca e giocare la carta dei continui viaggi temporali, confondendo la mente dello spettatore e legittimando qualsiasi tipo di forzatura.
La logica fa un triplice salto mortale e ci saluta definitivamente. Hasta la vista (baby).
Per proseguire la visione bisogna spegnere il cervello e lanciarsi in un viaggio audio/visivo in stile "Jupiter and Beyond The Infinite", quello di kubrickiana memoria, però senza nemmeno il viaggio audio/visivo, cioè, non so se rendo l'idea.
Buio in sala.
Il tentativo di tenere in piedi l'innumerevole serie di sviluppi illogici è talmente acrobatico da scadere nel grottesco. Il ruolo di John Connor viene sacrificato senza motivo, neanche fosse un jolly da spendere pur di tentare un incastro che risulti credibile e spinga la "storia" più in là. I dialoghi e l'intreccio dei personaggi, soprattutto il loro rapporto, si riducono a uno squallido sentimentalismo da puntata di Beautiful, sublimato dalla figura di Arn "Old" Schwarzenegger, non più spietata macchina con il compito di uccidere e nemmeno quello di salvare la vita a Sarah Connor, ma rassicurante "papà" robot settantenne dal faccione bronzeo - il papi, appunto.
Questo è uno degli aspetti più agghiaccianti del film, il vero punto centrale, ovvero il superamento (per fini commerciali?) della dicotomia macchina/uomo e di tutti i crismi che regolamentavano le interazioni tra cyborg e umani. Tutto viene riportato a una dimensione famigliare, in perfetto stile action-fantasy. Non solo i viaggi nel tempo, ma anche un certo imbarazzo tra Kyle e la giovane Sarah - entrambi inutili - ricorda le vicende del buon Levi Strauss di "Ritorno al Futuro", quello a cui la madre curiosa levò i pantaloni. Inoltre il T-1000 di questo film è temibile quanto uno spaventapasseri, tutti sanno fin dall'inizio che verrà preso a sonore bastonate dall'arretrato - vecchio ma non obsoleto? - T-800. Infatti l'anonimo cattivone dagli occhi a mandorla fa la sua apparizione per venti minuti e poi viene mandato nel cimitero dei byte rugginosi. Insomma, nulla a che vedere con il terrificante sbirro liquido di Terminator 2.
Il fatto che Papi sia sempre stato inespressivo e ora tirato come pochi - pare fatto di pongo - non aiuta affatto. Come fai a prenderlo sul serio uno così? Mi ricorda davvero P2, quel nanetto che incontrai davanti alla famigerata medovik, ricordate?
Ed ora una domanda: sapete cosa succede a Pongo quando gli vengono conferiti degli attributi umani? Si trasforma nel T-Golem, il cyborg che nel futuro (ATTENZIONE: questa è una mia rivelazione) si innamorerà di qualche panella americana, ma quando la bella gli darà il due di picche, lui la prenderà molto male e saranno guai seri per tutti quanti. È il famoso teorema del Pinocchio di Wuwazz (leggete il suo commento più in basso, ha capito molte cose) - ma io preferisco chiamarlo T-Golem - sulla presa di coscienza e consequenziale riflessione esistenziale della macchina.
Lui ha capito perché gli umani piangono, ma non potrebbe mai farlo (cit. Terminator 2). Nel prossimo capitolo piangerà, lo farà, vedrete se non lo farà.
Negli ultimi minuti ho chiuso gli occhi e tappato le orecchie, quindi non posso esprimermi sul finale.
Film che sconsiglio a chiunque abbia amato i primi due, poiché questo "Terminator - Genesys" è molto più accomunabile a "Last Action Hero" che ai film di Cameron.
Si salva solo l'incipit, preso pari pari dai primi due capitoli (la prima mezz'ora è un frullatone di tutte le trovate migliori della saga) e la canzone "I wanna be sedated" dei Ramones, anche loro sfiancati da questa ciofeca.
Insomma, tutta questa broda per arrivare a un ultimo quesito: Sarah Connor è la nipote di Mubarak?
Aspettando il seguito: Terminator - panella disperation

Quarta Zona, qui va tutto bene.
Invia una mail all'autore del commento pikke71  16/01/2016 16:38:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Scusa senza offesa, forse hai sbagliato sito dove postare raccontini