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IL MIRACOLO DEL VILLAGGIO regia di Preston Sturges

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steven23     8 / 10  04/02/2015 15:12:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Trudy è una ragazza di città proveniente da una famiglia per bene. Non ha nulla che non vada, se non una naturale voglia di divertirsi e un debole per gli uomini in divisa militare. Appreso di una festa d'addio proprio per le truppe militari, convince Norval, suo spasimante da anni, a portarcela attraverso l'inganno. Tra balli scatenati e qualche bicchiere di troppo Trudy trascorre fuori praticamente tutta la notte, tornando al luogo stabilito in precedenza con Norval solamente il mattino seguente. Nulla di grave in fondo, se non fosse per due "piccoli" problemi: il primo è la fede che porta all'anulare (non si ricorda né di essersi sposata né con chi l'ha fatto) e il secondo verrà fuori più avanti, e riguarda il concepimento di un bambino. Come risolvere la situazione senza far scoppiare uno scandalo?

Pellicola di Sturges senza dubbio poco conosciuta (e direi ingiustamente) che non fa altro che confermare le grandi capacità del regista, la brillantezza che era in grado di dare alle sue pellicole e, soprattutto, un estro satirico non indifferente. Questa, infatti, parrebbe essere una semplice commedia ideale per strappare diversi sorrisi e catturare per l'ottima regia e la bontà degli interpreti... e in effetti lo è, ma tra le righe è nettamente distinguibile la sua presa di mira nei confronti di quell'America ipocrita e puritana. Non è stato certo il primo a farlo, e nemmeno l'ultimo. E molti possono averlo fatto meglio di lui e in maniera più incisiva, non lo nego. Ciò che sorprende, però, è il suo modo di "sbeffeggiarla"... dapprima fa si che lo scandalo inizi lentamente a prendere forma poi, una volta fatto esplodere in tutto il suo fragore, riesce a risolverlo con uno stile e una brillantezza a dir poco fantastici, senza tralasciare trovate e situazioni semplicemente geniali, oltre che esilaranti.

Oltre a questo, il film mantiene dall'inizio alla fine un ritmo notevole, Sturges regala momenti registici di gran classe e fa sì che i suoi personaggi risultino sempre piuttosto caricaturali, senza però che questo possa penalizzare il risultato finale: gli esempi più lampanti sono il padre di Trudy (un divertentissimo Demarest già utilizzato da Sturges in "Lady Eva") e lo stesso Norval, talmente ingenuo in certe situazioni da far quasi tenerezza. E va comunque bene così, come se la pellicola avesse bisogno di personaggi del genere e non di altri magari più realistici e approfonditi.
Il finale, poi, con il parto e tutto ciò che ne consegue, compresa la carrellata di tutti i più importanti capi di stato mentre vengono informati della notizia, è assolutamente da non perdere.

Ho trovato perfettamente in parte anche gli attori, dal già citato Demarest a Eddie Bracken; ciò che gli manca in bellezza riesce a compensarlo con la comicità e la brillantezza della sua interpretazione.
Senza dimenticare una Hutton assolutamente deliziosa e sfruttata (visto l'ottimo momento che attraversava all'epoca) dal regista nella maniera migliore.