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ROAD OF THE DEAD - WYRMWOOD regia di Kiah Roache-Turner

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  30/03/2015 12:59:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Di questi tempi riuscire a destare l'attenzione con qualcosa che abbia a che fare con gli zombi non è semplice; le macilente orde di non morti hanno invaso da anni piccolo e grande schermo, oltre alle pagine di romanzi e graphic novel, rilanciando così un genere erroneamente considerato obsoleto. Ovviamente il rinnovato interesse ha causato una saturazione con spunti apprezzabili sempre più rari, e troppi furbastri pronti a cavalcare l'onda pur non avendone diritto alcuno.
Fortunatamente in giro non ci sono solo cose mediocri, un esempio positivo è questo "Wyrmwood", a dimostrazione che il filone non ha esaurito le idee ma è in grado di regalare ancora qualche raccapricciante sussulto. Questo piccolo film australiano non è certo un capolavoro, ma vive di intuizioni, che pur sfiorando più volte i limiti del trash, accendono una storia generosa di trovate fuori dall'ordinario adeguatamente accompagnate da ingenti dosi di splatter.
Se poi pensiamo che il lavoro del debuttante Kia Roache-Turner è stato finanziato tramite crowfunding si resta piacevolmente stupiti dalla buona qualità degli effetti speciali e dalla pregevole messa in scena. Gli interpreti poi non sono per nulla malvagi, pur non troppo approfonditi riescono con le loro vicissitudini a coinvolgere inseriti in uno scenario da road movie in qualche modo debitore al mitico "Mad Max".
Tre i personaggi principali destinati ad unire i propri destini: c'è un giovane meccanico cui il contagio ha distrutto la famiglia, quindi la sorella di questi, prigioniera e vittima delle deliranti sperimentazioni genetiche di un mad doctor, quindi un cacciatore che uscito in cerca di cinghiali si ritrova con i compagni di battuta trasformati in cadaveri ambulanti.
I toni sono spesso alleggeriti da parentesi umoristiche (è soprattutto Benny -l'aborigeno- a farsi carico di ciò), per un film da premiarsi in quanto brioso, simpatico e accessoriato di felici stramberie meritevoli di immediata ammirazione.