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WHIPLASH regia di Damien Chazelle

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zeppelin     6 / 10  15/08/2015 00:34:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Prefazione:
al ragazzino freddo ed arrogante che per diventare un grande lascia preventivamente la ragazza, non ha amici, dedica tutto il suo tempo allo strumento e diventa insopportabile ai parenti, vorrei ricordare, rimanendo nel suo genere, giusto qualche esempio: che Charlie Parker fu un personaggio dalla vita tormentata, segnata dalla dipendenza dalla droga e dall'alcol, che Robert Johnson fu un donnaiolo ed un forte bevitore, che Dizzy Gillespie fu un autodidatta che lasciò la scuola a 18 anni e che Louis Armstrong fu espulso dalla scuola a 11 anni, imparò a suonare la cornetta in riformatorio, dove vi fu mandato diverse volte, si sposò a 17anni ed adottarono il figlio di una parente e -infine- che Ray Charles è stato sposato due volte ed ha avuto dodici figli da sette diverse donne.
Fine prefazione.

Il voto tiene conto di due fattori: uno, che inevitabilmente alza la media, è la qualità del film (regia, interpretazioni, sceneggiatura e via dicendo) e su questo non si discute perché è un ottimo prodotto.

Ma è la storia che non è riuscita proprio a coinvolgermi.
La musica è anche armonia, e nel film non ce n'è proprio. Tensione perenne, tecnica esasperata, precisione da fisica quantistica, sangue, lacrime, insulti, sofferenza... Addirittura in Imitation Game, storia di spie, matematici e geni disadattati si respira un'aria con più entusiasmo e poesia.

La domanda è: come si fa a diventare "il più grande" (in un'arte, musica compresa) se la si approccia da un punto di vista meccanicista? se si trasforma la spinta interiore in una pianificazione e uno sforzo che potrebbe andar bene per un'azienda, forse per un atleta, ma non per un artista? Il più grande è chi trasmette la passione concentrata ma serena, non chi sa contare 320 BPM al nanosecondo, sennò ne rischia di venirne fuori un midi, bello, bellissimo, ma senz'anima, come mi sembra tutto il film.

E anche Fletcher il Terribile è parimenti fuori luogo. La sua missione è trovare un nuovo Charlie Parker, distruggendo tutti quelli che ci sono quasi ma non proprio. Ma diventalo TU, crapapelada! Eh no, segare le gambe agli altri, che non riescono ad arrivare dove anche tu hai fallito, è più facile. Il sergente istruttore di Full Metal Jacket, al quale fa volontariamente il verso, è più dignitoso perché nella carriera militare non c'è armonia, solo ordine e disciplina, e c'è chi fa il segente istruttore e chi la recluta. Ma se anche la musica la si riduce a ordine e disciplina, allora cessa di essere arte.

E la musica manca in tutto il film; rimane solo la fredda esecuzione. "Partiamo dalla 19a battuta. Ora solo tromboni. Troppo veloce, troppo lento. Qui qualcuno stona. sei tu, palla-di-lardo? Ah, dimenticavo: chi perde la partitura muore!"

Fosse per la storia, per l'emozione che m'ha trasmesso, per il coivolgimento, per l'identificazione in un personaggio darei un 4 pieno. Però, devo ammetterlo, è fatto bene...