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IT FOLLOWS regia di David Robert Mitchell

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John Carpenter     7 / 10  28/12/2016 17:48:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bel filmetto anche se sicuramente sopravvalutato.
Interessante lo spunto iniziale della "malattia sessuale", peccato che poi la ehm "storia" vada a farsi benedire.
Belle le musiche, questo si, non male qualche momento di tensione. A tratti è un pò troppo indie/hipster, mi danno un pò fastidio queste fotografie patinate. Di sicuro è troppo poco horror: se questo film fosse uscito qualche anno fa, quando ancora di film horror validi ne uscivano a bizzeffe (specialmente made in Europa) questo "It Follows" non se lo sarebbe visto nessuno.
Oggi invece fa la sua discreta figura, per la buona regia e recitazione, ma specialmente per mancanza di avversari.
Fondamentalmente sono d'accordo con la recensione letta ne "L'Internazionale": (cito) "it follows è un horror ossessionato da se stesso. È ombelicale, involuto, fastidiosamente concettuale... Quello che succede è davvero poco interessante".
Ah ho trovato il messaggio di fondo un pò troppo moraleggiante.
Nonostante questo mi è piaciuto abbastanza, ma restano di più impressi i colori, e le musiche, o anche gli omaggi (tantissimi) che la trama o una scena vera e propria. Troppo "scarno".
Filman  28/12/2016 18:02:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Credo che ridurre la sostanza di questo film ad una "moraletta" accusata da tutti o quasi (sia chiaro che questo non è rivolto a te ma al tuo pensiero simile a quello di molti) esclude la possibilità di averne visto l'interezza.
Dall'alto della mia ignoranza film horror che parlassero di sesso ne ho visti pochi, talmente pochi che non ne ho visto nessuno, e It Follows, sia esso l'esuberanza materiale del concettualismo o meno, va accolto per la sua originalità IMHO
E poi "ombelicale"............ ho visto molti lamentoni sulla scena della "madre che fa sesso col figlio", definita trash quasi all'unanimità, eppure il riferimento Freudiano è tra le cose più palesi del film. Direi che se questo film doveva parlare alla pancia delle persone allora è uno triplo buco nell'acqua.
John Carpenter  29/12/2016 12:23:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
It follows è un non-horror, o un anti-horror poco da fare e in tutto il film quante persone muoiono ? e quante scene ci sono in cui non accade praticamente nulla di importante, tanto da generare verso metà film un anti-climax pazzesco? di film "horror" che trattano il tema del sesso ce ne sono a iosa in giro, lo stesso Nightmare, o Antichrist, o Rosemary's Baby, questo film non ha proprio nulla di originale, forse un pò lo spunto iniziale peccato che poi vada tutto a farsi benedire.
La trama praticamente non esiste, ed è pieno di buchi logici nelle azioni dei protagonisti ed è privo di coerenza interna che fanno scemare il livello del film a quello che sarebbe dovuto essere in realtà: un discreto b-movie.
Vogliamo parlare poi del finale? Meglio di no, altrimenti mi viene da abbassare il voto a 5.
Mi trovo quasi perfettamente d'accordo con il commento di Tarantino al film, e la risposta piccata e permalosa del regista mi fa capire varie cose su come ha impostato in maniera "concettuale" questo filmetto e di quale propaganda ci sia dietro.
Filman  30/12/2016 03:15:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A parte che se i 3 sopracitati parlano di sesso allora It Follows è un trattato filosofico sul rapporto uomo-donna, ma soprattutto Antichrist che è uno dei film più sui generis del postmoderno Von Trier no dai, caso mai quello è un non-horror XD
It Follows ha un gruppo di teenager e una maledizione (o simile) che li perseguita. Negli anni 80 avrebbe fatto parte di un filone. Mentre oggi pure, ma ci regala un mostro originale e un metodo di fare paura diverso dallo jump scare e dagli altri ABC del genere: il climax è attivato dalla sicurezza del pericolo ma dall'impossibilità di individuarlo.
Persone che muoiono non fanno l'horror esattamente come le navicelle non fanno la fantascienza. A differenza dei concetti.
John Carpenter  30/12/2016 13:44:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
un metodo di paura diverso dal jump scare?
abbiamo visto due film diversi e stai riempendo questo filmetto di metafore che non ha.
John Carpenter  30/12/2016 13:44:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ah visto che il registucolo di questo film vuole impartire lezioni a Quentin Tarantino, vedremo che farà al suo prossimo film
Filman  30/12/2016 20:45:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Allora... serie di pillole:

"La sicurezza del pericolo ma l'impossibilità di individuarlo" non è una frase delirante, ma un dato di fatto a cui si aggrappa il film per tutto il tempo. Sono almeno 10 i momenti in cui il pericolo lo percepiamo prima della protagonista senza però esserne sicuri. Se sei convinto che abbiamo visto un film differente, riguardatelo e conta le volte in cui il volume si abbassa per poi buttarti addosso un tremendo BUU. L'orrore di questo film è sottocutaneo, angosciante come un incubo, nel senso che l'incubo non spaventa ma mette angoscia. Se questo è l'anti-horror siamo freschi.

La trama nei film horror è sempre marginale ed è l'ultima cosa che conta, altrimenti non parleremo di film di genere. A guidare tematiche e poetiche sono gli stereotipi in primis, nati per essere consumati, decostruiti, e magari reinventati. Questo film riesce a sfruttarli, creando un nemico che è iconico, tradizionale e porta avanti i temi del film. Il finale sarà pure canonico, ma è inevitabile, e ciò che succede prima non è meno trama di quella di Halloween, per intenderci.

Sulle metafore mi sono limitato. Quella dell'immagine Freudiana è plateale, ma per quanto mi riguarda ogni forma che il mostro assume può essere soggetta a significato. E ancora una volta non sono deliri, tutt'al più interpretazioni, in quanto stupro, malattie, verginità ecc... sono tutti là, elementi presenti e delineati che non vogliono imbastire un discorso sociologico in quanto stiamo guardando un incubo a tema che parla attraverso la forma, e non la versione orrorifica di Eyes Wide Shut.

Chiudo con Tarantino, le cui parole mi fregano quanto quelle di tutti i restanti critici del mondo. Non le ho lette e non le leggerò. Dico solo che il buon vecchio Quentin sta al cinema come il maiale sta alla cucina, quindi non si butta via nulla. Ma non per questo tutto ciò che tocca diventa sacro e tutto ciò che dice diventa parola di Dio.
John Carpenter  30/12/2016 21:43:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"La sicurezza del pericolo ma l'impossibilità di individuarlo"
Praticamente hai descritto qualsiasi horror che esce al cinema o in dvd... è una frase che non vuol dire nulla.

Di angosciante, spaventoso, traumatico questo film non ha proprio nulla, se poi per te il terrore sono dei vecchi usciti in casa di riposo che camminano al rallentatore, è una cosa soggettiva, ma arrivare a dire che questo film sia terrificante denota o una mancanza di visione di film di paura, oppure una spiccata sensibilità, non so che dirti, c'è pure gente che si spaventa guardando Unfriended, o boiatine simili.

Pure di film horror che decostruiscono e reinventano i sotto-generi ne è pieno il mondo, anzi oggi la VERA originalità è fare un film senza che citi/omaggi/plagi altri film e senza possibilmente distruggere i ricordi di film importanti, ma anzi tentare delle strade nuove senza rimandare ogni volta ai vari Shining o Nightmare (sbaglio o una delle poche scene veramente riuscite è presa pari pari al film di Craven, che sì, tratta eccome il tema del sesso?), cosa di cui questo film ci è riuscito solo nella prima parte del film, veramente ben realizzata, e che altri registi e sceneggiatori che fanno il loro lavoro come dio comanda avrebbero realizzato pienamente, anzichè sbrodolarsi in sta robetta incolore che è venuta fuori.

Te ne potrei citare tantissimi di film veramente belli e sottovalutati che nessuno si è mai cacato come It Follows, il fatto poi che sia noioso e piatto in più punti credo sia abbastanza accertato, anche tra quelli che hanno apprezzato il film (come me d'altronde) sono d'accordissimo.

E un film horror può anche avere delle scene brutte o banali, ma che abbia dei momenti così sciapi... guai

Filman  30/12/2016 22:45:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Allora probabilmente parli del jump scare senza saperne la definizione, perché quello tra virgolette è l'esatto opposto. Ma poi se il thrilling fa parte dei film horror, come hai appena detto, perché It Follow non dovrebbe esserlo?

L'horror è il mio genere preferito. A parte con L'Esorcista a 10 anni, non mi sono più spaventato di terrore per un film. L'angoscia, provata o solo riconosciuta, sta proprio nella condizione in cui mette la storia: ogni persona tra la folla o ombra nella desolazione, vista anche solo per sbaglio, può essere effettivamente il mostro. Queste non sono impressioni mie, ma è la premessa e la realtà del film, e se non ti fa né caldo né freddo è un problema unicamente tuo.
Tra il dire "a me non ha fatto paura" e il "non fa paura" ci passano le galassie. In tutto questo consideriamo quanto può essere sfumata un'emozione così e riflettiamo sul fatto che l'oggettività nelle emozioni non esiste.

Inizio veramente a tenere in considerazione la possibilità di vivere su un mondo diverso dal tuo. Perché nel mio fanno un film horror decente ogni 2 anni XD
Su quanto sia utile categorizzare così il cinema avrei molto da ridire. Non sarebbe meglio mettere, per esempio, The Neon Demon e Babadook in due calderoni differenti e giudicarli su scale diverse? I grandi registi o sceneggiatori che tu tiri in ballo utilizzeranno dei canovacci pre-esistenti, soprattutto per dei lavori artigianali come i film di genere, fino alla fine dei nostri giorni. Il post-moderno nasce prima di tutto dal classico, ma sinceramente non ho capito da dove nasce sto discorso fuori traccia.

Vedi sopra. La noia è come la paura. Un'emozione filtrata dalla propria personalità. Non si può standardizzare o oggettivare. L'unico momento sciatto da me riscontrato è il finale, con il solito piano per sconfiggere il cattivo.
John Carpenter  31/12/2016 16:09:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Passano galassie anche tra il dire "a me ha fatto paura" e il "fa paura" se è per questo... Per me chi vede horror abitualmente non può spaventarsi veramente per questo film. Già Babadook toccava corde più angoscianti, soprattutto per la fotografia cupa e l'ottima recitazione della protagonista.
Tutta questa presunta "paranoia" e "angoscia" che tu hai riscontrato in questo film per me è quasi totalmente inesistente, se non nella parte iniziale.
Filman  01/01/2017 20:11:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ovvio, una cosa implica l'altra per tautologia. Ma mi ripeto: un film che fa paura non è per forza un bel film horror e viceversa, perché l'impatto emotivo è mio, e se lo applico al film, allora posso dire che 2001 Odissea nello Spazio è spazzatura noiosa.
Se l'horror avesse l'unico compito di terrorizzare probabilmente John Carpenter avrebbe fatto un altro mestiere.
La paranoia e l'angoscia che IO posso avere riscontrato (quasi nulla, come ho detto i film horror non mi fanno paura da quando avevo 10 anni, e questo non cambia il mio parere) hanno la stessa rilevanza della loro assenza durante la TUA visione del film, che NON PUO' trasmettere emozioni pure e inequivocabilmente uguali a tutti.
Ad esempio Babadook io l'ho trovato abbastanza frivolo nel voler sconvolgere, considerando la quantità di stereotipi che usa, ma rimane un buonissimo film di genere perché li rende un mezzo comunicativo.
Infatti il momento di Babadook che ho trovato più terrificante è stata la sequenza notturna (non ho ancora ben capito quanto sia durata, 1 minuto... 10...) ed erano solo immagini allucinanti/oniriche/deliranti che fondamentalmente di pauroso non avevano nulla. Ognuno reagisce in modo differente, che ci vuoi fare?