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HARRY A PEZZI regia di Woody Allen

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ULTRAVIOLENCE78     8 / 10  11/12/2007 21:27:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Commedia molto accurata e profonda, in cui Allen descrive il suo mal di vivere e il suo straniamento nei confronti di una società incapace di sentire e vedere le cose con quella sensibilità, che è appannagio soltanto di pochi eletti, tra cui gli artisti. Non è un caso che Harry si rifugi nella scrittura e nella dimensione astratta dei suoi romanzi per cercare di lenire le sue pene, trovando nella sua arte una sorta di cura terapeutica molto più efficace della psicanalisi, da sempre bersaglio del sarcasmo alleniano. E' attraverso la scrittura che Harry ripercorre e analizza i rapporti con le sue donne e con i suoi congiunti, mettendone in evidenza quasi macchiettisticamente -nel solco tracciato con "Zelig"- i difetti e vizi. Questa operazione, tuttavia, non trova il favore di coloro che sono stati chiamati in causa nei racconti di Harry, i quali, anzi, mostrano tutto la loro stizza e la loro riprovazione per il fatto di sentirsi come semplici oggetti del trastullo di uno squinternato scrittore, non ponendosi il problema che la causa del malessere di Harry (ma in fondo anche della loro depressione, sia essa latente o conclamata) possa essere dettata proprio dai loro comportamenti, e più in generale dal deleterio "modus vivendi" della società odierna.
Si tratta di un'opera intrisa del classico pessimismo alleniano, ma che tuttavia nel finale trova uno spunto rasserenante e conciliante.

Come al solito grandiosi i dialoghi.

“La mia vita sarebbe tutta nichilsmo, cinismo, sarcasmo e orgasmo? Con uno slogan così, in Francia vincerei le elezioni”.

FANTASTICO.