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HARRY A PEZZI regia di Woody Allen

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     8½ / 10  25/05/2013 20:05:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'ultimo grande Allen diretto da se stesso, e l'ultimo dietro la mdp particolarmente in vena prima di 'Match Point' che arriverà 8 anni dopo in trasferta a Londra, il tema è il blocco dello scrittore che puntualmente si presenta ad ogni artista ed è il pretesto per tirare le somme, qui Allen ha talmente strumentalizzato la vita degli amici da inimicarseli e accorgersi di essere completamente alienato da non avere nessuno intenzionato ad accompagnarlo a ricevere gli onori nella sua vecchia università.
Personalmente non ridevo così dai tempi di 'Amore e Guerra' sarà anche lo script meno edulcorato, il volgare non è mai stato terreno apprezzato da Allen, un sotterfugio della risata che Allen si è sempre ben visto di starne alla larga ma qui fa qualche eccezione sopratutto nell'oeverture. Troppe le scene clou per menzionarle tutte, meravigliosa quella con Kristie Alley dove fa uso di un magistrale piano sequenza durante la seduta di psicoterapia, ma anche quella arrivati all'università intento a spiegare che in macchina aveva un morto, l'Inferno di Dante e l'anomalia del fuori fuoco che colpisce R.Williams e la citazione al decostruzionismo.
Approposito di Robin Williams vederlo diretto da Woody viene un po di rammarico a pensare il perchè i due non abbiamo continuato una collaborazione dato che l'uno negli anni successivi ha diretto cani e porci e l'altro si è fatto dirigere dopo l'oscar da qualunque pseudo regista che le capitava a tiro eppure Williams nei panni dell'alter-ego alleniano ce lo avrei visto bene.