caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

IL CIELO SOPRA BERLINO regia di Wim Wenders

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
badovino     10 / 10  20/01/2007 18:34:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film intriso di poesia, metafisica, filosofia, religione, amore...intenso amore. La fotografia è di quanto più originale si possa pretendere da una pellicola. I due angeli protagonisti vedono il mondo in bianco e nero senza emozioni, il loro mondo è basato sull'obbiettività assoluta...ciò non impedisce ai due di essere curiosi. E così di tanto in tanto annotano i particolari belli e brutti, sciocchi e importanti che riguardano la vita dell'uomo. Tuttavia sia Damiel che Cassiel cominciano a sviluppare delle emozioni...emozioni vere. Il primo a fare il passo è Damiel che si innamora di una povera ragazza acrobata in un circo. Decide allora di rinunciare all'immortalità e di sporcarsi col fango umano. A un tratto perde la sua cognizione di angelo due-colori per trasformarsi in un uomo e tutto intorno magicamente la vita si tinge di rosso blu arancione giallo viola indaco ocra...Ora può vedere i colori del mondo. Ora può sentire il dolore, la tristezza, la fame, la gioia, la passione, l'amore. E scopre anche che ce ne sono tanti come lui sulla Terra: angeli che hanno preferito essere uomini. Simpatico siparietto quello creato appositamente per Peter Falk, qui nei panni di un ex-angelo che ora è diventuo un divo del cinema e della televisione...Insomma Peter Falk fà Peter Falk. Solo alla fine si intravede anche nell'altro angelo, Cassiel, il rimorso per non aver compiuto l'arduo passo...lo farà in seguito? Non si sa...
Dopo aver visto questo film, rimane quell'atmosfera dolce, elegante, profonda. Gli attori sono bravissimi. Bruno Ganz impareggiabile e Peter Falk simpaticissimo. Dietro la storia c'è l'olocausto, è lì...dietro l'angolino che sbuca minaccioso. E si! Perchè non per niente il titolo dell'opera è "Il cielo sopra Berlino"...Berlino...simbolo del potere nazista all'epoca della guerra. Ed uno degli osservati speciali dei due angeli è proprio un vecchietto...un reduce della seconda guerra mondiale...una sorta di cantore...un Omero moderno la cui storia tragica e reale non interessa più ai giovani. E Cassiel e Damiel sono sempre lì...ad ascoltare i flussi di coscienza dell'anziano e di tanti altri...signori, bambini, bambine, madri, figli, padri, nonni...tutti fanno parte dell'immenso baraccone. I due angeli sono come bambini che vedono il mondo con occhi puri e contemplano l'uomo senza carpirne le reali sensazioni...Damiel, come già detto, diverrà poi un uomo e capirà: ciò che era non è più...cio che è non è stato ma sarà.... Nè si può dire che ci siano riferimenti concreti all'esistenza di Dio..i due angeli non ne fanno mai parola. Cosa rappresentano i due angeli in realtà? La purezza...il libero arbitrio...i custodi dell'uomo...l'importanza di ogni gesto di ogni parola di ogni cosa di cui è impregnata la vita stessa? Poetica la scena in cui l'ex-angelo Peter Falk rivela il suo amore per il disegno: gli piace semlicemente che la matita faccia sul bianco foglio linee scure e altre chiare. Forse dietro la pellicola c'è il voler riscoprire i significati profondi ed estremi della nostra esistenza..il voler carpire quanto c'è di bello nell'aria...aria brutalizzata da ciniche guerre e razzismi d'ogni tipo.
Insomma un film di formazione, pedagogico, esistenziale. Una parobola nel vero senso della parola. Una conversione. E speriamo che quel cielo, calmo, tranquillo, azzurro, celestiale, cui fa riferimento il titolo, possa durare e perdurare...e non solo sopra Berlino...ma sul mondo intero!