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IL CIELO SOPRA BERLINO regia di Wim Wenders

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mariocavallo     9½ / 10  17/06/2009 12:57:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'elemento chiave del film, a mio modestissimo parere, è la contrapposizione tra angeli (sono capaci di leggere i pensieri perchè vivono di pensieri, perchè cioè sono puro spirito) e uomini (riescono a conciliare perfettamente spirito, tant'è che le riflessioni più belle le regalano la donna e il vecchio, e corpo: l'uomo è un essere più completo dell'angelo; è questo il senso della contrapposizione bianco e nero-angelo e colori-uomo). Ne esce una figura dell'angelo originalissima, che, nonostante l'immensa spiritualità, guarda all'uomo con un pizzico di invidia: è un film che esalta la figura dell'essere umano. L'angelo proprio per la sua incompletezza, per il suo mancato connubio tra spirito e corpo, desidera diventare uomo. Quest'ultimo infatti è l'unico essere capace di avvicinarsi alla felicità; come? la scena più famosa del film, quella dell'incidente, è chiarificatrice: le piccole gioie della vita quotidiana, quali per esempio "le macchie delle prime gocce di pioggia" o "il pane e il vino", che il moribondo ricorda sorridente, fanno la felicità (o almeno permettono di avvicinarsi per qualche breve attimo ad essa)...ma come si può godere delle piccole cose se si è solo pura spiritualità, se non si può vedere i colori, sentire i sapori, gli odori e provare emozioni? si può solo immaginare....l'angelo annota, ascolta, riflette, immagina ma non vive: l'angelo è prigioniero della sua immensità e quando finalmente riesce a fuggire, diventa un bambino in un corpo adulto: va alla scoperta delle piccole cose del mondo....
E' un film geniale tecnicamente, la regia e la fotografia in primis, e tematicamente parlando.
E' un film elegante ed evocativo che a tratti supera la poesia stessa.


"le venature dei fogli di carta..."