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IL CORRIDOIO DELLA PAURA regia di Samuel Fuller

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Crimson     9 / 10  08/04/2006 09:52:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bellissima e amarissima denuncia del potere devastante dell'ambizione dell'uomo. Barrett ne è vittima e non può uscirne in nessun modo, perchè manca del tutto chi possa salvarlo. O meglio, l'unico personaggio a connotazione positiva dell'intera vicenda è la fidanzata, che sembra l'unica a non perdere il lume della ragione, o forse ha semplicemente quella capacità di prevedere le conseguenze che tanto manca agli altri. Al contrario, sono assolutamente mediocri il direttore del giornale e il dottore che hanno la facoltà di poter tirere fuori a loro piacimento Barrett dal manicomio ma che sembrano in realtà non possedere la minima percezione dei gravi rischi che egli corre per la propria salute.
Fino a che punto il deperimento psichico di Barrett sia dovuto all'ambizione e quanto realmente influisca la permanenza nel manicomio, possiamo solo intuirlo. C'è di fatto che l'atteggiamento recalcitrante degli utenti a l'eterna domanda ("chi ha ucciso Sloane in cucina?") ricopre un ruolo fondamentale. E possiamo quasi vivere questa sensazione noi spettatori, secondo me specialmente nel tentativo di dialogo con il disegnatore.
Infatti Pagliacci, il ragazzo di colore e il disegnatore a causa dei loro disturbi vivono una realtà differente da quella che al contrario vive, almeno inizialmente, il giornalista. E' vero che per cavare delle notizie utili bisogna aspettare i loro 'momenti di lucidità', ma è altresì vero che alla lunga sembra che solo uniformandosi alla loro realtà alienante il giornalista possa essere in grado di scoprire del tutto il mistero. E così è infatti.
Fantastico il giallo che emerge a poco a poco in un'atmosfera così difficile. Cavare un ragno dal buco è talmente arduo che ogni piccolo particolare scoperto ha un valore ancor più importante.
Non manca l'ironia, specialmente grazie al secondo testimone (il ragazzo di colore che ritiene di essere un membro del ku klux klan!!).
La sequenza onirico-allucinatoria è pregevolissima.
C'è solo un aspetto che mi lascia un pò deluso. L'esplosione sintomatologica del giornalista, considerando anche che si tratta di una prima manifestazione del disturbo, è troppo assurda, inverosimile. E' vero che si tratta di un film e che erano decisamente altri tempi, perciò la mia valutazione non ne risente praticamente per nulla.
Al di là di questo comunque secondo me non è un film da 10.

"Chi ha ucciso Sloane in cucina??"